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mercoledì 5 febbraio 2020

BIRDS OF PREY E LA FANTASMAGORICA RINASCITA DI HARLEY QUINN (2020) DI CATHY YAN


Il primo cincecomic dell'anno ad opera di Warner/DC continua la serie di Standalone iniziata con Aquaman e Shazam e che proseguirà con il secondo film dedicato a Wonder Woman (WW84) e sembra confermare che ormai il DCEU Snyderiano è solo un lontano ricordo, o meglio, un progetto definitivamente accantonato. 
Birds of prey, che può essere considerato una sorta di sequel/spin off di Suicide Squad (film che ha fortemente diviso critica e pubblico tra estimatori e denigratori violenti), è un film tutto al femminile, in cui spiccano la regista Kathy Yan, conosciuta per Dead Pigs, film vincitore del premio speciale della giuria per la miglior performance al Sundance Film Festival del 2018, e Margot Robbie (Harley Quinn), attrice consacratasi definitivamente grazie alla sua partecipazione a The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese. Non meno importanti, comunque, sono le partners in crime di Harley Quinn, Black Canary/Dinah Lance interpretata da Jurnee Smollett-Bell, Cacciatrice/Helena Bertinelli interpretata da Mary Elizabeth Winstead (la Ramona Flowers di Scott Pilgrim vs the World) e Cassandra Cain (Ella Jay Basco). A completare il cast, Rosie Perez nei panni della detective Renee Montoya e Ewan McGregor in quelli di Roman Sionis/Black Mask, ovvero il Villain.


Dopo gli eventi narrati in Suicide Squad, Batman ha lasciato Gotham City in mano alle gang criminali. Harley Quinn è stata lasciata da Joker e vive in un appartamentino conducendo la vita di una delinquente qualsiasi sempre a corto di soldi. Roman Sionis è il boss della sua zona e possiede un night club nel quale lei passa la maggior parte delle serate esibendosi in sexy lap dance e prendendosi sbornie clamorose. Quando Dinah Lance, la cantante del Night club nonché autista personale di Roman Sionis, le salva la vita, entrambe entrano in un vortice di eventi che le porterà a unirsi contro Sionis, contando anche sul supporto di Cacciatrice/Helena Bertinelli, personaggio in cerca di vendetta dopo l'uccisione della sua intera famiglia, con lo scopo di salvare la vita della ladruncola del quartiere, Cassandra Cain, entrata in possesso di un prezioso oggetto a cui Sionis tiene particolarmente. 


Dopo l'uscita dei trailer le aspettative nei confronti di questo film non erano sicuramente tra le più rosee, forse a causa dei commenti sminuenti l'intero DCEU, in particolar modo il Suicide Squad di Ayer, o anche per l'anonimato che contraddistingueva i trailer stessi. Ma dopo la visione del film, che dura 109 minuti, possiamo tranquillamente affermare che Birds of Prey è uno dei migliori cinecomic di casa Warner DC e altrettanto tranquillamente possiamo affermare che sia anche migliore di un buon 75% dei film Disney/Marvel e Fox usciti negli ultimi anni. Le motivazioni? Presto dette: 
A) il film ha un ritmo infernale dal primo all'ultimo minuto; 
B) La violenza e la crudezza delle scene (film Rated R in America) non sono mai fini a se stesse anzi, sono molto ben contestualizzate e soprattutto c'è una trama degna di questo nome (ogni riferimento, in negativo, a Deadpool è puramente voluto); 
C) la sceneggiatura è semplice ma solida; 
D) la regia è pulita, efficace e semplice, le numerose sequenze action sono veramente ben realizzate e i combattimenti hanno delle coreografie magnifiche;
E) benché il film duri meno di due ore, tutti i personaggi sono introdotti più che bene a dispetto delle poche righe di sceneggiatura occupate dalle loro storie. 
F) la colonna sonora, al ritmo di rock, rap e heavy metal, si abbina benissimo al tipo di film che è Birds of Prey;
F) siamo davanti al primo film Girl Power veramente ben riuscito. 


Non credo sia necessario aggiungere altro. Birds of Prey è un film ben fatto, divertente e violentissimo con dialoghi a volte molto scurrili, non esattamente adatto a un pubblico di bambini, anche se in Italia non uscirà con il VM14 per questioni meramente economiche, ma merita sinceramente una visione (in V.O. magari) Il film approderà nelle sale italiane a partire dal 6 febbraio 2020, distribuito da Warner Bros Pictures. 
Voto: 8,5.
Luca Cardarelli


giovedì 16 gennaio 2020

THE LODGE (2019) DI V. FRANZ E S. FIALA


La prima proiezione stampa del 2020, per quanto mi riguarda, mi porta nell'insidioso territorio del genere thriller/horror, che tante soddisfazioni ha regalato nel 2019 (Midsommar, Us, Crawl), ma nello stesso tempo è stato foriero di altrettanto numerose delusioni (film talmente orripilanti da non meritare nemmeno la menzione del titolo). Premettendo sin da subito che The Lodge appartiene alla prima schiera di film sopra citata, ve ne esponiamo brevemente, a grandi linee e senza alcun tipo di spoiler la trama: l'azione si svolge quasi interamente all'interno di uno chalet di montagna isolatissimo dove Richard (Richard Armitage), la sua nuova compagna Grace (Riley Cough) e i figli avuti con la ex moglie Laura (Alicia SIlverstone), Aiden (Jaeden Martell) e Mia (Lia McHugh), si apprestano a passare il Natale. A causa di un impegno di lavoro Richard è obbligato a tornare in città e ad affidare i figli a Grace, pur sapendo che questi non hanno mai accettato la nuova figura materna, considerandola una psicopatica per via del fatto che Grace, da ragazzina, fece parte di una setta i cui membri morirono tutti e lei fu l'unica a sopravvivere per volere del Santone, affinché ne diffondesse il verbo. 


Tecnicamente The Lodge trova i suoi punti di forza nella regia e, soprattutto, nella sceneggiatura. Sebbene il genere abbondi di film ambientati in case isolate, in mezzo alla neve (uno su tutti, Shining), questo brilla per la sua originalità, fornendo allo spettatore la giusta dose di inquietudine, non abusando di Jump Scares (se ne contano solo due, entrambi funzionali alla narrazione) e regalando un finale molto ben gestito oltre che sorprendente. Si scorgono qua e là riferimenti al cinema di Ari Aster (Hereditary e Midsommar), Shyamalan (Il sesto senso, The Village e The Visit) e, immancabilmente a quello di Kubrick (il già citato Shining, non solo per le ambientazioni, ma anche per lo stile di regia). Franz e Fiala, che già con Goodnight Mommy avevano deliziato intere schiere di horrorofili, sono stati bravi a giocare con lo spettatore senza indurlo in confusione e incastrando quasi alla perfezione ogni dettaglio sia per quanto riguarda la trama che la messa in scena, rendendo così la loro nuova opera molto solida dal punto di vista della sceneggiatura. 


Ogni inquadratura sembra architettata per dare l'idea che l'azione si sti svolgendo all'interno di loculi o bare, grazie anche alle frequentissime carrellate all'indietro che donano profondità agli ambienti, ma nello stesso tempo provocano in chi guarda una forte sensazione di claustrofobia. Andando a cercare il pelo nell'uovo, forse la parte centrale risulta un po' troppo diluita, ma non saranno certo quei quindici minuti di pellicola in eccesso a rovinare un'opera che già ora possiamo inserire nelle prime posizioni delle top ten horror di fine anno. 
The Lodge arriverà nelle sale italiane il 16 gennaio 2020 distribuito da Eagle Pictures.
Voto: 8
Luca Cardarelli