martedì 24 marzo 2015

LA FAMIGLIA BELIER DI ERIC LARTIGAU


A prima vista "La Famiglia Belier" sembra un innocuo e leggero filmetto francese, di quelli che si lasciano vedere e poi passano direttamente in quel lungo e buio corridoio della mente chiamato dimenticatoio: niente di più sbagliato.
"La Famiglia Belier", che ricorda vagamente nello stile "il Tempo delle mele" o, se vogliamo citare film un po' più recenti, "Little Miss Sunshine", ci parla della quattordicenne Paula, cresciuta in una famiglia contadina composta da papà, mamma e fratello tutti e tre sordomuti. Paula, essendo l'unica a parlare e sentire, è abituata a fare da intermediario tra i suoi e il mondo esterno. Riesce comunque a vivere una vita quasi normale andando a scuola, frequentando la sua migliore amica Mathilde e prendendosi una cotta per il belloccio e un po' tenebroso Gabriel, per il quale deciderà di iscriversi ad un corso di canto in cui scoprirà di avere una voce magnifica e che, grazie anche all'insistenza dell'insegnante di canto Fabien, le cambierà la vita.


Ci piace tornare ogni tanto a quell'età in cui il cuore batteva all'impazzata ed all'improvviso ci si catapultava in un mondo tutto nostro e che solo noi, pensavamo, potessimo capire fino in fondo. Ecco, La Famiglia Belier riesce a teletrasportarci vent'anni indietro, presentandoci però una ragazzina che conduce due vite in una: da adolescente (con quello che ne consegue) e da adulta (idem). Questo è un ottimo film "di formazione" che prende in esame quel periodo in cui si fanno le prime scelte "campali" e in cui si passa dall'essere bambini all'essere "quasi adulti", e cioè adolescenti. Ancora nè carne nè pesce, ma comunque più grandi e consapevoli della vita.


Tra gags che strappano più di un sorriso e scene più che commoventi, La Famiglia Belier intrattiene ma allo stesso tempo fa riflettere sulla condizione "particolare" di una ragazzina che contemporaneamente supporta e manda avanti un'altrettanto particolare famiglia ma vuole però anche vivere una tranquilla adolescenza senza questo peso sulle spalle. Peso che, volente o nolente, c'è e si fa sentire, soprattutto nel momento in cui questa ragazzina solare e piena di grinta decide che è il momento di cambiare. Un cambiamento che coinvolge tutti i componenti della Famiglia Belier, non solo Paula.


E bisogna giungere, come è prassi comune, a dei compromessi, anche se il modo per raggiungerli non è esattamente tra i più convenzionali, ma sicuramente risulta il più efficace di tutti.
Un film "primaverile", in senso lato. Sboccia la vita in primavera. E sboccerà anche Paula. E allo spettatore, anche al più "cuore di pietra" di tutti, scapperà più di una lacrimuccia sul finale.
Sorprendente.
Voto 7,5.
Nei cinema dal 26 marzo.



4 commenti:

  1. davvero un film molto carino, confermo.
    e l'altra sera, rivedendo il trailer al cinema, mi sono commossa di nuovo.
    ma si può? ;)

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  2. Wow, non ne avevo mai sentito parlare ma mi ispira :D

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