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martedì 17 marzo 2015

UNA NUOVA AMICA DI FRANCOIS OZON



                           

Avevamo salutato da un annetto il provocatorio "Giovane e bella", la storia di una giovanissima Squillo francese, e ora accogliamo a braccia aperte questo nuovo lavoro dell'altrettanto provocatorio regista Parigino "Una nuova amica" che, in fatto di scene piccanti e temi scottanti, dà almeno quattro o cinque piste al film che è sulla bocca di tutti in questo momento: "50 sfumature di Grigio".


"Una nuova amica" ha un inizio che lascia basiti: una giovane e bellissima donna, vestita da sposa, esanime, ripresa dall'alto prima che la bara nella quale passerà l'eternità venga chiusa e sepolta "six feet under" (come non pensare all'omonima, grande serie TV, vedendo questa scena?). Si tratta Laura (un'algida ed eterea Isild Le Besco), che lascia marito (Romain Duris, sì, lui, quello de "L'appartamento spagnolo") e figlia di nemmeno un anno. Oltre a coniuge e prole, lascia anche Claire (Anaïs Demoustier), la sua migliore amica sin dai tempi delle scuole elementari, alla quale era rimasta sempre legata a doppio, se non triplo filo (ai limiti dell'omosessualità, quasi).


Il film entra nel vivo quando Claire scopre, andandolo a trovare per verificarne le condizioni psicologiche, che David, in casa, gira completamente vestito da donna, con tanto di trucco e parrucca bionda. Claire inizierà a frequentare David di nascosto dal marito Gilles (Raphael Personnaz), al quale racconterà di aver ritrovato una sua vecchia compagna di liceo, Virginia, che da lì in poi sarà il nome femminile del povero vedovo. Da lì in poi la storia si evolve in un intreccio fitto fatto di ammiccamenti, sguardi equivoci, dialoghi a metà strada tra il comico e il drammatico, scene semiorgiastiche, pregiudizi e colpi di scena degni di un Thriller Hitchcockiano (le musiche della colonna sonora spingono molto in quella direzione).


Ozon confeziona un film, coraggioso oltre (quasi) il consentito, tratto da una novella di Ruth Rendell, con un velato rimando anche a "Moonlight Shadow" di Banana Yoshimoto, racconto poi incorporato nel famosissimo romanzo "Kitchen". Temi come l'omosessualità, l'amicizia che è quasi amore tra due donne e poi tra un travestito e una donna (quasi a comporre un eccentrico triangolo), non potevano trovare nel regista francese Francois Ozon miglior "narratore", ma, già come successe per "Giovane e bella", il cineasta ha voluto esagerare col sottolineare la sua idea in merito a questi temi, andando a naufragare in un finale a dir poco tragicomico, quasi farsesco,  ai limiti della fantascienza, che fa crollare quanto di buono o, consentiteci, eccellente, si era visto nella prima ora e venti minuti di pellicola, in cui si apprezzano scene ed immagini così poetiche da lasciare esterrefatti, con una bella alternanza di momenti cupi e momenti di ilarità, degni una storia come quella narrata. Un capolavoro a metà che per cui gli applausi si smorzano ancor prima di iniziare a scrosciare. Peccato.
Nei cinema dal 19 marzo.
Voto 5/10.
Luca Cardarelli.

8 commenti:

  1. E questo ce l'ho in lista. Fosse anche solo per quel rimando a Banana che...vabbè, lo sai. ;-)

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    1. Bella l'idea, peccato per il finale che rovina tutto. Comunque da vedere.

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  2. Ozon è un regista che non so proprio come prendere. O fa cose che adoro ("Nella casa") oppure abbastanza inconcludenti ("Giovane e bella", che mi è sembrato si chiudesse col proverbiale pugno di mosche).
    Questo dal trailer incuriosisce molto la la tua valutazione fa affossare un po' l'entusiasmo...

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    1. Tutta colpa del finale veramente ridicolo. Altrimenti sarebbe stato da 8.

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  3. Come film mi incuriosisce molto, direi che lo voglio vedere assolutamente... Bella recensione comunque.

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    1. Merita una visione sicuramente, anche se, come ho scritto, il finale lascia molto più che l'amaro in bocca. Grazie per il complimento!!!

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  4. A parte l'inizio, che è la parte migliore del film, mi ha lasciato abbastanza.... meh. Insomma, una mezza delusione. Anzi, facciamo 3/4 di delusione.

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    1. A me è piaciuto fino ai 20, deliranti, minuti finali. Se il voto è 5 è colpa loro.

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