Dopo l'abominevole "Game Therapy", film nato dalla collaborazione tra diverse "Web Stars" come FaviJ e DeCarli (idoli delle folle di teenagers youtube dipendenti), eccoci ad un altro film nato dal Web. O meglio nato da una Web Serie, approdata anche sulla Tv generalista (Mediaset) e, infine, teletrasportata sul Grande schermo ad opera di un trio che da tempo imperversa sul tubo: i The Pills. Luca Vecchi (anchhe in veste di regista), Matteo Corradini e Luigi Di Capua danno vita ad un film che è la summa della loro filosofia di vita: il cazzeggio vita natural durante e il totale disprezzo per il lavoro e la vita che ne consegue. The Pills non è che una raccolta di Gag già ampiamente sperimentate in singoli video pubblicati sull'omonimo canale Youtube, infarcite a mo' di "club sandwich" di numerosissime citazioni cinematografiche che spaziano da Tarantino a Fellini, da Muccino a Verdone, fino ad arrivare a serie Tv come Romanzo Criminale e Breaking Bad dalla quale proviene la Guest Star Giancarlo Esposito al quale i tre Youtubers hanno riservato un simpatico, piccolo cameo.
The Pills ci presenta in maniera dissacrante (forse un po' troppo, almeno per coloro che appartengono ad una generazione diversa dalla loro) il rapporto che i membri della generazione Y (dove Y= Youtube) hanno col lavoro. E come lo vedono, loro, il lavoro? Come un tabù, come un qualcosa da evitare assolutamente, come una droga dalla cui dipendenza è quasi impossibile uscire. E allora che si fa? "Se famo i cannoni, le pippe e la notte si fa festa", sempre. Perché "una vita con la sveglia alle 7 e 30 non è degna di essere vissuta". Chi lavora é uno sfigato. Chi lavora è un Bangla (i venditori di rose e accendini provenienti dal Bangladesh). E loro combattono l'avanzare del tempo, e suoi segnali, cercando di continuare a fare quello che hanno sempre fatto: cazzeggiare.
E poi... Luca, che è l'unico dei tre che pensa che non si possa passare la vita "a fasse le canne e le pippe e a sparare stronzate con gli amici", ad una festa si innamora di Giulia (Margherita Vicario) che lo porta sulla cattiva strada lastricata di lavoretti saltuari (tipo lavorare di notte al chioschetto dei panini o a fare le brioches in panetteria), per poi finire a Milano a lavorare per la Bangla Corp.
Saranno poi Marco e Luigi a salvare Luca da un futuro fatto di cinque giorni su sette con la sveglia alle 7,30 e tristezza a palate. Perché vivi veramente solo nel momento in cui fai della tua passione il tuo lavoro (e grazie al...).
Se vogliamo dare un giudizio meramente estetico a The Pills, non possiamo non riconoscere che, a parte qualche falla dal punto di vista recitativo, il prodotto sia ben confezionato. Le citazioni di Film e Serie TV si sprecano ed è divertente cercarle e trovarle lungo tutta la pellicola (noi ne abbiamo contate circa una ventina, ma è pure possibile che ce ne siamo persa qualcuna), e donano un aspetto un po' cinefilo e un po' nerd (da intendere in senso positivo) al film. I pregi della pellicola si limitano al fattore estetico, perché sul piano dei contenuti The Pills risulta, per lo meno a noi ultratrentenni, criticabile per il continuo sottolineare come il lavoro sia qualcosa da evitare come la peste e come i tre abbiano questa fottuta paura di maturare. Ma sicuramente i loro aficionados apprezzeranno.
The Pills - Sempre meglio che lavorare uscirà al cinema il prossimo 21 gennaio.
Voto: 6,5/10.
Luca Cardarelli
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