Contrariamente alle abitudini che mi portano a scrivere su questo blog solo di film in anteprima, oggi vi scrivo di una pellicola la cui visione avevo a cuore e di cui mi sono perso, causa impegni di lavoro, la proiezione stampa (avvenuta prima di Natale): Passengers, uno sci-fi a metà tra il film di fantascienza e il dramma sentimentale, diretto da Morten Tyldum (The imitation Game) su una sceneggiatura scritta da Jon Spaihts (Prometheus, Dr. Strange), che vede protagonisti Chris Pratt, Jennifer Lawrence e Laurence Fishburne.
La trama: il progresso scientifico e tecnologico ha portato gli essere umani a scoprire e colonizzare pianeti simili alla Terra. Sulla Nave Avalon più di 5000 persone tra passeggeri ed equipaggio intraprendono, in un sonno criogenico, un viaggio interstellare di 120 anni per raggiungere il pianeta colonia Homestead II. Ma qualcosa va storto: a causa di un'avaria il sistema ibernativo va in tilt e, prima il meccanico Jim Preston (Chris Pratt), poi la scrittrice Aurora Lane (Jennifer Lawrence) e, infine, l'ufficiale tecnico Gus Mancuso (Laurence Fishburne), si svegliano, rimanendo così condannati a passare il resto della propria esistenza sulla Avalon: mancano, infatti, più di 80 anni all'arrivo a Homestead II.
Ero molto spaventato da questo film: un sacco di amici e colleghi che l'avevano già visto lo avevano letteralmente demolito sia per quanto riguarda la storia che per le incredibili inesattezze scientifiche che racchiude al suo interno. Inoltre lo avevano descritto come un noiosissimo polpettone romantico peggio di Twilight. Nonostante tutto, il mio sesto senso cinefilo mi diceva di superare i pregiudizi e di guardarlo a mente sgombra. Sebbene io stesso riconosca che i difetti ci sono e sono pure tanti, devo comunque ammettere che il film si lascia guardare, a tratti appassiona, commuove e lascia anche a bocca aperta per alcune scene ad alto impatto visivo.
La prima mezz'ora è senza dubbio la parte migliore del film che poi presenta, suo malgrado, parecchie imperfezioni ed ingenuità sia dal punto di vista narrativo che prettamente scientifico (una su tutte: ad un certo punto la nave passa a poche centinaia di km da una stella molto simile al Sole e, invece di sublimare come imporrebbero le più elementari leggi fisico-chimiche, rimane intatta, nonostante le falle presenti nella scocca a seguito di una tempesta di meteoriti). Inoltre da un certo punto in poi cambia totalmente registro e passa da sci-fi movie a love story.
Nonostante queste pecche, ho deciso di salvarlo perché comunque il ritmo, a mio modo di vedere, non cala al variare del genere, e ogni tanto ci sta di vedere il filmetto romantico comunque ben girato e che pare essere un omaggio, o una sorta di remake fantascientifico, di un film come Titanic e che cita contemporaneamente Shining (il barman-androide Arthur interpretato per l'occasione da Michael Sheen) e, seppur molto velatamente, anche Interstellar e 2001: Odissea nello Spazio.
Per finire il cast se la cava molto bene, soprattutto Pratt, ma anche la Lawrence non sfigura.
Per tutte queste qualità ho deciso di promuovere Passengers e lo consiglio a chi ha voglia di gustarsi un film leggero, che, sotto un vestito fantascientifico, nasconde un'anima romantica.
Voto: 7.
Luca Cardarelli
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