Il 2017 si apre decisamente in bellezza con Silence, l'ultimo, attesissimo, film di uno dei registi più importanti di sempre: Martin Scorsese. Definito da molti il suo C'era una volta in America, per via degli anni che ci sono voluti per pensarlo, scriverlo e realizzarlo, Scorsese ci regala un film imponente, potente e a tratti disturbante, tratto dal Romanzo Storico Silenzio di Shusaku Endo, che tratta delle vicende ambientate nel XVII secolo, i cui protagonisti sono due Preti Gesuiti portoghesi, Padre Rodrigues (Andrew Garfield) e Padre Garupe (Adam Driver) che vanno in cerca del loro mentore, Padre Ferreira (Liam Neeson), di cui non si hanno più notizie dopo che questi si recò nella Terra del Sol Levante per diffondere la Dottrina Cristiana e di cui si dice che abbia abiurato, ovvero rinnegato la propria fede cristiana in favore di quella Buddista, per salvarsi dalle torture inferte dall'inquisitore Inoue Masahige (Ossei Ogata).
Scrivere di Silence è impresa ardua, tanti sono gli aspetti da analizzare. Di sicuro è un film dotato di un grande impatto visivo (l'intera pellicola è costellata per tutta la sua durata di scene molto cruente) e, nello stesso tempo, molto profondo per via del messaggio di cui si fa portatore.
La religione, la tolleranza, il rispetto, la fede, la visione di un Dio che pare osservare i suoi fedeli soffrire le pene dell'inferno e sembra rimanere fermo, in silenzio, appunto, sono tutti temi trattati molto approfonditamente da Scorsese con una maniacale cura nei dettagli. Certi sguardi dei protagonisti, certi dialoghi, persino i gesti che essi fanno rimangono impressi nella mente e non vanno più via. Il tutto sottolineato da assoluta mancanza di colonna sonora.
Dopo la fine del film ero come imbambolato, allo stesso tempo scioccato e ammaliato da quanto appena visto.
Le due ore e quaranta di durata non si sono sentite assolutamente (al contrario di quanto mi aspettassi prima di iniziare la visione del film), anzi, se ne avessi avuto la possibilità, avrei fatto il bis immediatamente per cogliere nuovi dettagli e nuove sfumature che magari mi erano sfuggiti durante la prima visone del film.
Siamo in zona capolavoro, un film che tutti dovrebbero vedere, ma che, anche a causa dei temi trattati, della crudezza delle immagini e della durata, avrà breve vita nei cinema. Quindi il mio consiglio è di andare a vederlo subito, visto che da oggi è presente nelle sale italiane.
Voto 9/10.
Luca Cardarelli
Devo devo devo devo vederlo!!!
RispondiEliminaZona capolavoro, mi piace. ^_^
Eh sì: DEVI!!!
EliminaBene bene, sperem di riuscire a vedererlo presto..
RispondiEliminaMerita decisamente di essere visto!
EliminaAttesissimo anche da me, spero di riuscire a guardarlo all'inizio della prossima settimana :)
RispondiEliminaNon rimarrai deluso, ne sono certo.
EliminaSinceramente i film senza musica li trovo noiosi, ma in questo caso penso che sia necessario! Sono dieci giorni che sto programmando di andarlo a vedere, confido nelle tenute lunghe dell'Odeon, troppa roba questo mese, ma non voglio perderlo!
RispondiEliminaLa musica sarebbe stata di troppo in questo film. Ho approvato la scelta del regista. L'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso (ma su cui si può ampiamente sorvolare) è stato sentire parlare in inglese i giapponesi nel XVII secolo...
EliminaIn teoria i protagonisti sono portoghesi, beh, anche quella è una scelta del regista che in fondo ci sta (dovrei vedere Furyo in originale per vedere se hanno fatto la stessa cosa). Comunque questo film lo devo vedere ASAP! ;)
EliminaNonostante il film mi sia piaciuto io le due ore e quaranta un po' le ho patite, invece. Non un capolavoro, ma comunque un gran film.
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