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mercoledì 25 gennaio 2017

LA LA LAND (2016) DI DAMIEN CHAZELLE - NO SPOILER



Dopo aver dominato l'ultima edizione dei Golden Globe Awards (sette nominations tramutatesi in altrettante premiazioni) il prodigioso La La Land, musical diretto da Damien Chazelle, ovvero colui che fece furore l'anno scorso con Whiplash, si appresta ad illuminare anche il Dolby Theatre di Los Angeles in occasione del Gran Gala degli Academy Awards 2017 il prossimo 26 febbraio. Quattordici sono le nominations, tra cui Miglior Film, Regista, Attore e Attrice protagonisti, e tutto fa presupporre che gran parte delle nomination si trasformeranno in premiazioni. 
Con La La Land e il suo sfavillante Technicolor, Damien Chazelle ci riporta indietro di cinquant'anni mescolando l'eclettismo del Jazz alla più classica delle storie d'amore che, però, non risulterà in nessun frangente melensa.


In La La Land i protagonisti sono Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling), due ragazzi che sognano di sfondare rispettivamente nel Teatro e nella musica e sono disposti a fare letteralmente i salti mortali per far sì che i loro sogni si avverino. Nel mezzo, la loro appassionata ed appassionante storia d'amore condita da colori, suoni, passi di danza e parole all'apice della perfezione come solo avevamo visto nei vecchi Musical della Hollywood classica.


Non è necessario essere appassionati né di Musical né di Jazz per far sì che La La Land faccia breccia nel vostro cuore. Chi vi scrive, d'altra parte, non ha mai amato né l'uno né l'altro, eppure pensa di aver assistito a qualcosa che definire meraviglioso sarebbe riduttivo ed irrispettoso. La La Land è un film perfetto all'interno del quale ogni ingrediente è misurato e curato in ogni piccolo dettaglio, fino a farne uno dei migliori esempi di omaggio al cinema che siano mai stati pensati e realizzati. Dopo la visione, due ore e otto minuti la durata, ne vorrete ancora e ancora. Non ne sarete mai sazi.


La La Land è un film da vedere e rivedere fino a consumarvi gli occhi, le orecchie, il cuore e l'anima. Se con Silence (oggetto dell'ultima recensione di questo blog prima di questa) eravamo in zona capolavoro, La La Land nel terreno del Capolavoro ci ha costruito il suo Mausoleo!!!
Questo film uscirà domani, 26 gennaio 2017, nelle sale italiane. Vederlo è un obbligo sia fisico che morale, se possibile in Versione Originale Sottotitolata.
Voto: 10 e lode.
Luca Cardarelli

  

martedì 17 gennaio 2017

ARRIVAL (2016) DI DENIS VILLENEUVE (NO SPOILER)


In anteprima rispetto all'uscita nei cinema, ma con quattro mesi di ritardo rispetto all'anteprima vera e propria, svoltasi in occasione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, sono riuscito a vedere il primo Sci-fi movie firmato da Denis Villeneuve (Prisoners, Enemy, Sicario e, prossimamente, Blade Runner 2049): Arrival, con protagonisti Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker, film tratto dal racconto Storie della tua vita di Ted Chiang
In Arrival si parla di un'invasione aliena. Ma quello che vedrete non sarà un film alla Independence Day.


La trama: dopo che una dozzina di UFO arrivano sul nostro Pianeta dislocandosi in dodici diverse località di ogni continente, tutti i governi si mobilitano preparandosi ad ogni eventualità. Ma ciò che interessa prima di ogni cosa è capire perché e da dove siano atterrati. A questo proposito decine di scienziati e professori si mettono al lavoro per risolvere il quesito. Tra questi la Dottoressa Louise Banks (Amy Adams), la miglior linguista americana, che già aveva prestato il proprio servizio al Governo degli Stati Uniti, e il dottor Ian Donnelly (Jeremy Renner), fisico teorico. Insieme al Colonnello dell'Esercito Americano Weber (Forest Whitaker) si recheranno in Montana dove li attende una delle dodici navicelle aliene (simili a degli enormi Gusci) e dove proveranno ad interagire con i Visitatori, chiamati Eptapodi (dal greco Epta=sette, podos=piede).


Villeneuve riesce nell'impresa di rendere non scontato un film dal tema super inflazionato come quello dell'arrivo degli alieni sulla Terra ampliando il campo tematico e trattando argomenti come la comunicazione tra umani e extraterrestri (come già aveva fatto Steven Spielberg in Incontri ravvicinati del Terzo Tipo), sulla cooperazione tra i paesi, sulle diverse forme di linguaggio e altri  temi che non vi svelo perché si rischia molto facilmente di cadere nello Spoiler.


Villeneuve è stato capace di permeare di autorialità un potenziale Blockbuster, cosa che era riuscita a pochi prima di lui (tre nomi su tutti: Kubrick, Spielberg e Nolan),  non solo attraverso la trama che si spinge oltre il semplice incontro/scontro Umano/Alieno, ma indagando anche nell'anima dei personaggi, nelle loro vite, nei loro pensieri. Spielberg si era fermato, con Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, a cercare di dimostrare che una comunicazione con gli extraterrestri era possibile. Villeneuve, invece, va oltre. Oltre l'invasione e oltre la (possibile) Guerra tra civiltà. Oltre il semplice Alien Invasion Movie.


A mio avviso Arrival è un film destinato a diventare cult, sia per ciò che racconta, sia per come lo racconta. Anche dal punto di vista tecnico non vi sono, infatti, appunti da fare. Ogni singolo ingrediente, dalla Fotografia agli effetti speciali, è curato nei minimi termini, rasentando la perfezione e anche gli attori si sono resi protagonisti di una performance di altissimo livello, Amy Adams su tutti.
La visione di questo film, pertanto, è più che caldamente consigliata.
Arrival arriverà nelle sale il 19 gennaio 2017.
Voto: 9/10.
Luca Cardarelli






venerdì 13 gennaio 2017

PASSENGERS (2016) DI MORTEN TYLDUM



Contrariamente alle abitudini che mi portano a scrivere su questo blog solo di film in anteprima, oggi vi scrivo di una pellicola la cui visione avevo a cuore e di cui mi sono perso, causa impegni di lavoro, la proiezione stampa (avvenuta prima di Natale): Passengers, uno sci-fi a metà tra il film di fantascienza e il dramma sentimentale, diretto da Morten Tyldum (The imitation Game) su una sceneggiatura scritta da Jon Spaihts (Prometheus, Dr. Strange), che vede protagonisti Chris Pratt, Jennifer Lawrence e Laurence Fishburne.


La trama: il progresso scientifico e tecnologico ha portato gli essere umani a scoprire e colonizzare pianeti simili alla Terra. Sulla Nave Avalon più di 5000 persone tra passeggeri ed equipaggio intraprendono, in un sonno criogenico, un viaggio interstellare di 120 anni per raggiungere il pianeta colonia Homestead II. Ma qualcosa va storto: a causa di un'avaria il sistema ibernativo va in tilt e, prima il meccanico Jim Preston (Chris Pratt), poi la scrittrice Aurora Lane (Jennifer Lawrence) e, infine, l'ufficiale tecnico Gus Mancuso (Laurence Fishburne), si svegliano, rimanendo così condannati a passare il resto della propria esistenza sulla Avalon: mancano, infatti, più di 80 anni all'arrivo a Homestead II.


Ero molto spaventato da questo film: un sacco di amici e colleghi che l'avevano già visto lo avevano letteralmente demolito sia per quanto riguarda la storia che per le incredibili inesattezze scientifiche che racchiude al suo interno. Inoltre lo avevano descritto come un noiosissimo polpettone romantico peggio di Twilight. Nonostante tutto, il mio sesto senso cinefilo mi diceva di superare i pregiudizi e di guardarlo a mente sgombra. Sebbene io stesso riconosca che i difetti ci sono e sono pure tanti, devo comunque ammettere che il film si lascia guardare, a tratti appassiona, commuove e lascia anche a bocca aperta per alcune scene ad alto impatto visivo.


La prima mezz'ora è senza dubbio la parte migliore del film che poi presenta, suo malgrado, parecchie imperfezioni ed ingenuità sia dal punto di vista narrativo che prettamente scientifico (una su tutte: ad un certo punto la nave passa a poche centinaia di km da una stella molto simile al Sole e, invece di sublimare come imporrebbero le più elementari leggi fisico-chimiche, rimane intatta, nonostante le falle presenti nella scocca a seguito di una tempesta di meteoriti). Inoltre da un certo punto in poi cambia totalmente registro e passa da sci-fi movie a love story.


Nonostante queste pecche, ho deciso di salvarlo perché comunque il ritmo, a mio modo di vedere, non cala al variare del genere, e ogni tanto ci sta di vedere il filmetto romantico comunque ben girato e che pare essere un omaggio, o una sorta di remake fantascientifico, di un film come Titanic e  che cita contemporaneamente Shining (il barman-androide Arthur interpretato per l'occasione da Michael Sheen) e, seppur molto velatamente, anche Interstellar e 2001: Odissea nello Spazio.
Per finire il cast se la cava molto bene, soprattutto Pratt, ma anche la Lawrence non sfigura.
Per tutte queste qualità ho deciso di promuovere Passengers e lo consiglio a chi ha voglia di gustarsi un film leggero, che, sotto un vestito fantascientifico, nasconde un'anima romantica.
Voto: 7.
Luca Cardarelli




giovedì 12 gennaio 2017

SILENCE (2016) DI MARTIN SCORSESE


Il 2017 si apre decisamente in bellezza con Silence, l'ultimo, attesissimo, film di uno dei registi più importanti di sempre: Martin Scorsese. Definito da molti il suo C'era una volta in America, per via degli anni che ci sono voluti per pensarlo, scriverlo e realizzarlo, Scorsese ci regala un film imponente, potente e a tratti disturbante, tratto dal Romanzo Storico Silenzio di Shusaku Endo,  che tratta delle vicende ambientate nel XVII secolo, i cui protagonisti sono due Preti Gesuiti portoghesi, Padre Rodrigues (Andrew Garfield) e Padre Garupe (Adam Driver) che vanno in cerca del loro mentore, Padre Ferreira (Liam Neeson), di cui non si hanno più notizie dopo che questi si recò nella Terra del Sol Levante per diffondere la Dottrina Cristiana e di cui si dice che abbia abiurato, ovvero rinnegato la propria fede cristiana in favore di quella Buddista, per salvarsi dalle torture inferte dall'inquisitore Inoue Masahige (Ossei Ogata).  


Scrivere di Silence è impresa ardua, tanti sono gli aspetti da analizzare.  Di sicuro è un film dotato di un grande impatto visivo (l'intera pellicola è costellata per tutta la sua durata di scene molto cruente) e, nello stesso tempo, molto profondo per via del messaggio di cui si fa portatore. 


La religione, la tolleranza, il rispetto, la fede, la visione di un Dio che pare osservare i suoi fedeli soffrire le pene dell'inferno e sembra rimanere fermo, in silenzio, appunto, sono tutti temi trattati molto approfonditamente da Scorsese con una maniacale cura nei dettagli. Certi sguardi dei protagonisti, certi dialoghi, persino i gesti che essi fanno rimangono impressi nella mente e non vanno più via. Il tutto sottolineato da assoluta mancanza di colonna sonora. 
Dopo la fine del film ero come imbambolato, allo stesso tempo scioccato e ammaliato da quanto appena visto. 


Le due ore e quaranta di durata non si sono sentite assolutamente (al contrario di quanto mi aspettassi prima di iniziare la visione del film), anzi, se ne avessi avuto la possibilità, avrei fatto il bis immediatamente per cogliere nuovi dettagli e nuove sfumature che magari mi erano sfuggiti durante la prima visone del film. 


Siamo in zona capolavoro, un film che tutti dovrebbero vedere, ma che, anche a causa dei temi trattati, della crudezza delle immagini e della durata, avrà breve vita nei cinema. Quindi il mio consiglio è di andare a vederlo subito, visto che da oggi è presente nelle sale italiane. 
Voto 9/10.
Luca Cardarelli




lunedì 9 gennaio 2017

GOLDEN GLOBE AWARDS 2017: TUTTI I VINCITORI



Si è appena concluso il Gran Gala per la 74esima edizione dei Golden Globe Awards al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills - California con la conduzione di Jimmy Fallon. 
Ecco tutti i vincitori. 


TELEVISIONE


MIGLIOR SERIE DRAMMATICA: THE CROWN.

MIGLIOR SERIE COMEDY O MUSICAL: ATLANTA.

MIGLIOR MINISERIE O FILM TV: THE PEOPLE VS O.J. SIMPSON - AN AMERICAN CRIME STORY. 

MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA: BILLY BOB THORNTON (GOLIATH).

MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA: CLAIRE FOY (THE CROWN).

MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE COMEDY O MUSICAL: DONALD GLOVER (ATLANTA).

MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE COMEDY O MUSICAL: TRACEE ELLIS ROSS (BLACK-ISH).

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV: TOM HIDDLESTON (THE NIGHT MANAGER).

MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINISERIE O FILM TV: SARAH PAULSON (THE PEOPLE VS O.J. SIMPSON - AN AMERICAN CRIME STORY).

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINISERIE O FILM TV: HUGH LAURIE (THE NIGHT MANAGER). 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINISERIE O FILM TV: OLIVIA COLMAN (THE NIGHT MANAGER).


CINEMA


MIGLIOR FILM DRAMMATICO: 
MOONLIGHT DI BARRY JENKINS

MIGLIOR COMMEDIA O MUSICAL: LA LA LAND DI DAMIEN CHAZELLE.

MIGLIOR ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO: CASEY AFFLECK (MANCHESTER BY THE SEA). 

MIGLIOR ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO: ISABELLE HUPPERT 
(ELLE)

MIGLIOR ATTORE IN UNA COMMEDIA O MUSICAL: RYAN GOSLING (LA LA LAND).

MIGLIOR ATTRICE IN UNA COMMEDIA O MUSICAL: EMMA STONE (LA LA LAND).

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: AARON TAYLOR - JOHNSON (ANIMALI NOTTURNI).

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: VIOLA DAVIS (FENCES).

MIGLIOR REGISTA: DAMIEN CHAZELLE (LA LA LAND).

MIGLIOR SCENEGGIATURA: DAMIEN CHAZELLE (LA LA LAND).

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: CITY OF STARS (LA LA LAND).

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE: JUSTIN HURWITZ (LA LA LAND).

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE: ZOOTROPOLIS (ZOOTOPIA). 

MIGLIOR FILM STRANIERO: ELLE  (PAUL VERHOEVEN - FRANCIA).

Per i Golden Globes è tutto e ora parte il countdown alla Notte degli Oscar! 
P.s. Un sentito ringraziamento a Giuseppe del blog Ieri, oggi, domani che ha seguito con me la premiazione tenendomi aggiornato nel momento in cui ho dovuto abbandonare la visione causa lavoro.