In anteprima rispetto all'uscita nei cinema, ma con quattro mesi di ritardo rispetto all'anteprima vera e propria, svoltasi in occasione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, sono riuscito a vedere il primo Sci-fi movie firmato da Denis Villeneuve (Prisoners, Enemy, Sicario e, prossimamente, Blade Runner 2049): Arrival, con protagonisti Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker, film tratto dal racconto Storie della tua vita di Ted Chiang.
In Arrival si parla di un'invasione aliena. Ma quello che vedrete non sarà un film alla Independence Day.
La trama: dopo che una dozzina di UFO arrivano sul nostro Pianeta dislocandosi in dodici diverse località di ogni continente, tutti i governi si mobilitano preparandosi ad ogni eventualità. Ma ciò che interessa prima di ogni cosa è capire perché e da dove siano atterrati. A questo proposito decine di scienziati e professori si mettono al lavoro per risolvere il quesito. Tra questi la Dottoressa Louise Banks (Amy Adams), la miglior linguista americana, che già aveva prestato il proprio servizio al Governo degli Stati Uniti, e il dottor Ian Donnelly (Jeremy Renner), fisico teorico. Insieme al Colonnello dell'Esercito Americano Weber (Forest Whitaker) si recheranno in Montana dove li attende una delle dodici navicelle aliene (simili a degli enormi Gusci) e dove proveranno ad interagire con i Visitatori, chiamati Eptapodi (dal greco Epta=sette, podos=piede).
Villeneuve riesce nell'impresa di rendere non scontato un film dal tema super inflazionato come quello dell'arrivo degli alieni sulla Terra ampliando il campo tematico e trattando argomenti come la comunicazione tra umani e extraterrestri (come già aveva fatto Steven Spielberg in Incontri ravvicinati del Terzo Tipo), sulla cooperazione tra i paesi, sulle diverse forme di linguaggio e altri temi che non vi svelo perché si rischia molto facilmente di cadere nello Spoiler.
Villeneuve è stato capace di permeare di autorialità un potenziale Blockbuster, cosa che era riuscita a pochi prima di lui (tre nomi su tutti: Kubrick, Spielberg e Nolan), non solo attraverso la trama che si spinge oltre il semplice incontro/scontro Umano/Alieno, ma indagando anche nell'anima dei personaggi, nelle loro vite, nei loro pensieri. Spielberg si era fermato, con Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, a cercare di dimostrare che una comunicazione con gli extraterrestri era possibile. Villeneuve, invece, va oltre. Oltre l'invasione e oltre la (possibile) Guerra tra civiltà. Oltre il semplice Alien Invasion Movie.
A mio avviso Arrival è un film destinato a diventare cult, sia per ciò che racconta, sia per come lo racconta. Anche dal punto di vista tecnico non vi sono, infatti, appunti da fare. Ogni singolo ingrediente, dalla Fotografia agli effetti speciali, è curato nei minimi termini, rasentando la perfezione e anche gli attori si sono resi protagonisti di una performance di altissimo livello, Amy Adams su tutti.
La visione di questo film, pertanto, è più che caldamente consigliata.
Arrival arriverà nelle sale il 19 gennaio 2017.
Voto: 9/10.
Luca Cardarelli
La trama: dopo che una dozzina di UFO arrivano sul nostro Pianeta dislocandosi in dodici diverse località di ogni continente, tutti i governi si mobilitano preparandosi ad ogni eventualità. Ma ciò che interessa prima di ogni cosa è capire perché e da dove siano atterrati. A questo proposito decine di scienziati e professori si mettono al lavoro per risolvere il quesito. Tra questi la Dottoressa Louise Banks (Amy Adams), la miglior linguista americana, che già aveva prestato il proprio servizio al Governo degli Stati Uniti, e il dottor Ian Donnelly (Jeremy Renner), fisico teorico. Insieme al Colonnello dell'Esercito Americano Weber (Forest Whitaker) si recheranno in Montana dove li attende una delle dodici navicelle aliene (simili a degli enormi Gusci) e dove proveranno ad interagire con i Visitatori, chiamati Eptapodi (dal greco Epta=sette, podos=piede).
Villeneuve riesce nell'impresa di rendere non scontato un film dal tema super inflazionato come quello dell'arrivo degli alieni sulla Terra ampliando il campo tematico e trattando argomenti come la comunicazione tra umani e extraterrestri (come già aveva fatto Steven Spielberg in Incontri ravvicinati del Terzo Tipo), sulla cooperazione tra i paesi, sulle diverse forme di linguaggio e altri temi che non vi svelo perché si rischia molto facilmente di cadere nello Spoiler.
Villeneuve è stato capace di permeare di autorialità un potenziale Blockbuster, cosa che era riuscita a pochi prima di lui (tre nomi su tutti: Kubrick, Spielberg e Nolan), non solo attraverso la trama che si spinge oltre il semplice incontro/scontro Umano/Alieno, ma indagando anche nell'anima dei personaggi, nelle loro vite, nei loro pensieri. Spielberg si era fermato, con Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, a cercare di dimostrare che una comunicazione con gli extraterrestri era possibile. Villeneuve, invece, va oltre. Oltre l'invasione e oltre la (possibile) Guerra tra civiltà. Oltre il semplice Alien Invasion Movie.
A mio avviso Arrival è un film destinato a diventare cult, sia per ciò che racconta, sia per come lo racconta. Anche dal punto di vista tecnico non vi sono, infatti, appunti da fare. Ogni singolo ingrediente, dalla Fotografia agli effetti speciali, è curato nei minimi termini, rasentando la perfezione e anche gli attori si sono resi protagonisti di una performance di altissimo livello, Amy Adams su tutti.
La visione di questo film, pertanto, è più che caldamente consigliata.
Arrival arriverà nelle sale il 19 gennaio 2017.
Voto: 9/10.
Luca Cardarelli
Seguirò il consiglio e andrò a vederlo
RispondiEliminaNe sono felice. A me è piaciuto moltissimo.
EliminaAnche io andrò a vederlo, è il film che più aspetto questo mese!
RispondiEliminaE fai benissimo!!!
EliminaCascasse il mondo, domenica vado a vederlo!
RispondiEliminaOttimo!!!
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