L’anno appena cominciato vede il ritorno dell’accoppiata Lawrence & Lawrence (Francis e Jennifer) dopo la loro collaborazione negli ultimi tre capitoli della saga young adult di Hunger Games che, a dire il vero, era precipitata progressivamente, episodio dopo episodio, nel più triste
Jennifer Lawrence domina la scena
nei panni di Dominika Egorova, ex ballerina del Teatro Bol’šoj che, complice
un incidente sul palco, si trova costretta a rinunciare alla sua carriera e,
quasi obbligata dallo zio Vanja Egorov (Matthias Shoenaerts),
entra a far parte dei servizi segreti russi in qualità nel corpo dei Red
Sparrow, agenti segreti duramente addestrati in un’apposita scuola con lo scopo
di circuire agenti nemici e strappare loro informazioni decisive per la dura
lotta contro il blocco occidentale. Dominika, da par suo, si vede incentivata a
svolgere al meglio il proprio dovere dal fatto che continui a pendere sulla sua
testa la spada di Damocle costituita da una mamma malata e una minaccia di sfratto
dall’appartamento in cui vive a spese dello stato Russo. Superato ottimamente
l’addestramento, Dominika viene gettata nella mischia con l’obiettivo di
carpire all’Agente della CIA Nathaniel Nash (Joel Edgerton) il
nome di un infiltrato americano nei Servizi Segreti Russi.
Sebbene il plot sia molto
interessante e il cast veda tra le sue fila anche attori del calibro di Jeremy
Irons e Charlotte Rampling, Red Sparrow risulta
abbastanza ingarbugliato per quel che riguarda la comprensione dei ruoli dei
personaggi, soprattutto nella parte centrale (e non aiuta il fatto che i
numerosi e repentini cambi di location non vengano segnalati dalle classiche
didascalie), anche se poi, alla fine, gli occhi dello spettatore si
concentreranno sul personaggio di Dominika, reso molto ambiguo dalla
sceneggiatura che presenta non poche falle fino alla fase
finale del film, in cui si nota un frenetico e, francamente, un po’ stucchevole
spiegone fornito dalla riproposizione di scene topiche mal nascoste durante
l’incedere della pellicola e che non aggiungono molto alla rivelazione del
tanto agognato nome della Talpa americana (che appariva già
abbastanza scontato da metà film in poi).
Nonostante i tanti difetti,
comunque, Red Sparrow non annoia e le due ore e venti di durata
scorrono abbastanza veloci, anche grazie al mix sempre ben accetto tra scene
hot (la Lawrence non si è risparmiata) e altre violentissime (al limite
del gore) che strizzano l’occhio al cinema proposto da David Cronenberg con Eastern
Promises (La promessa dell’assassino) e, nel complesso, risultando una
copia leggermente sbiadita del recente Atomica Bionda di David
Leitch.
Red Sparrow arriverà nelle sale
italiane il giorno 1 marzo 2018, distribuito da 20th Century Fox.
Voto 6,5.
Questa recensione è la prima (spero di tante) che potrete trovare anche cliccando sul sito Nostalgia in VHS con cui ho appena iniziato a collaborare. Visitate anche la pagina Facebook cliccando su Nostalgia in VHS e mettete un bel mi piace, e se non l'avete ancora fatto, anche sulla pagina FB di questo blog, ovvero Cuore di Celluloide - La Pagina.
Bene il fatto che il film funzioni abbastanza.
RispondiEliminaPerò per me già solo la presenza di Jennifer Lawrence nei panni della ballerina che diventa spia basta per renderlo il capolavoro imperdibile dell'anno! :)
Ma soprattutto una spia disposta a darla a destra e a manca e a subire torture indicibili pur di raggiungere l’obiettivo impostole dai piani alti. Comunque ci si aspettava di più, nel complesso.
EliminaL'attendo con grande curiosità, felice che qualcuno si ispiri al mio adorato Atomica Bionda :)
RispondiEliminaAtomica Bionda però è molto meglio!
Elimina