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mercoledì 19 novembre 2014

THE HUNGER GAMES - MOCKINGJAY (Il canto della rivolta)


Come per tutte le saghe, anche Hunger Games, tratta dall'omonima trilogia romanzesca firmata Suzanne Collins, è arrivata al suo capitolo finale. Un capitolo finale che, come è ormai (brutta) usanza, è stato diviso in due ulteriori capitoli, più per questioni commerciali che per reali esigenze di sceneggiatura (basti pensare ad "The Hobbit", per il quale un romanzo di 200 pagine è diventata una trilogia cinematografica da quasi 9 ore).


La prima parte di Mockingjay (letteralmente tradotto "Ghiandaia imitatrice", diventato misteriosamente "Il canto della rivolta" che, comunque, non è un brutto sottotitolo) ci presenta uno scenario che sembra la summa di quelli di tutti i film "distopici" più famosi, da "Blade Runner" a "Matrix": il fantomatico "Distretto 13", una specie di covo segreto sotterraneo, accoglie al suo interno Katniss Everdeen (una stralunata Jennifer Lawrence) dopo la sua fuga dai ribelli inferociti per il suo abbandono dell'Arena. Lì troverà la "Presidentessa" Coin (Julianne Moore) con Plutarch Heavensbee (P.S. Hoffman, che riposi in pace) , Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin), Effie Trinket (Elizabeth Banks) e il sobrio Haymitch Abernathy (Woody Harrelson). la presidentessa e Plutarch vedono in Katniss il simbolo della futura rivolta dei distretti riuniti contro la malvagia Capitol City, dove un sempre più cattivo Snow (Donald Sutherland) tiene in ostaggio, facendogli pure il lavaggio del cervello, l'ormai dato per morto Peeta Mellark (Josh Hutcherson), cui Katniss è ancora profondamente legata.
Durante le prime due ore di "racconto" assistiamo alla fase preparatoria della battaglia risolutoria tra i distretti riuniti e Capitol City e il regista Francis Lawrence ci fa avvicinare all'esplosione della rivolta finale in maniera talvolta un po' lenta, con improvvisi scatti di sceneggiatura mixati sapientemente a sequenze action molto esplosive e spettacolari.
Inoltre viene resa ottimamente la lenta, ma inesorabile, trasformazione del personaggio di Coin, che dapprima sembra essere un capo dei ribelli che si mette sullo stesso piano di questi, ma poi, verso la fine, subisce il fascino diabolico del potere, risultando quasi un personaggio analogo a quello di Snow, e quindi estremamente negativo.


Il cast, stracollaudato, non delude: Jennifer Lawrence si conferma regina della scena, seppur in maniera un po' più diluita rispetto a i primi due capitoli della saga. Nota di merito, inoltre, per la sua ottima performance canora all'interno del film.
Ciò che sorprende è l'evoluzione di Josh Hutcherson, che era sempre sembrato un po' troppo dimesso rispetto ai suoi due colleghi Hemsworth e Claflin: infatti, complice anche un Peeta alienato, risulta perfetto per il ruolo affidatogli.
Ottime come al solito le prove di Elizabeth Banks e Woody Harrelson, con una punta di commozione verso Philip Seymour Hoffman, cui la pellicola è dedicata, come apprendiamo all'inizio dei titoli di coda.
Attendiamo, quindi, la seconda parte che si preannuncia estremamente succulenta e non priva di emozioni e colpi di scena.


Nei cinema dal 20 novembre 2014.

2 commenti:

  1. Il primo l'avevo gradito, il secondo mi ha abbastanza deluso. Spero che questo riesca a risollevare il livello, anche se con Lawrence alla regia non credo...

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  2. Innanzitutto ciao! :) Sono una novellina di blogspot.
    Avendo letto i libri credo che per motivi cinematografici abbiano scelto di voler rappresentare la figura della Coin molto meno "cattiva" e antipatica a differenza della Coin dei libri.
    Io non l'ho trovato malaccio.
    Comunque sia, ti seguirò volentieri :)

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