Visualizzazioni totali

Sezioni

lunedì 8 dicembre 2014

STORIE PAZZESCHE (Relatos salvajes). No Spoiler.


Ogni tanto è bello arrivare in sala senza avere la benché minima idea di che tipo di film ci stiamo apprestando a guardare. 
Prima di sederci per assistere a "Storie Pazzesche" le uniche informazioni in nostro possesso erano solo il titolo del film e il nome del regista (Damian Szifron). Dalla cartella stampa apprendiamo che si tratta di un film "a episodi", il che, per noi italiani che per "film a episodi" intendiamo quelli trash anni 90 o quelli appartenenti alla famosa "commedia sexy" all'italiana, non è bene. Ma... C'è un "Ma". Il film è argentino, tratta di gente "che dà fuori di matto" e dietro tutto c'è quel buontempone di Pedro Almodovar. Non può dunque essere una trashata alla Fratelli Vanzina. E infatti non lo è.


In totale il film si compone di sei episodi. Il genere questi sei episodi, completamente slegati l'uno dall'altro, spazia dal grottesco al pulp, ma lo sfondo è sempre semi-comico, e la morale di ogni episodio porta ad evidenziare i difetti più comuni che si possono trovare in qualsiasi individuo faccia parte della società cosiddetta "civile". Forse il primo episodio, ambientato su un aereo, è l'unico veramente leggero, che probabilmente serve da "aperitivo" alla cena di "guai" e situazioni estreme al limite del reale (ma plausibilissime) che Szifron sta per servirci.


In tutti gli episodi è presente una forte componente "tarantiniana" che fa da fil rouge per tutto il film. Dialoghi, personaggi, situazioni e soluzioni delle vicende citano platealmente il regista che del citazionismo spinto ha fatto il suo marchio di fabbrica, rendendo così tutta l'opera (che dura ben due ore) godibilissima, talmente godibile che lo spettatore vorrebbe averne ancora e ancora. In tutte le storie narrate lo spettatore è portato ad immedesimarsi nei personaggi portati in scena, poichè trattasi di storie di di ordinaria quotidianità (come può essere prendere una multa per divieto di sosta o litigare con un automobilista che non si fa sorpassare) che però sfociano in situazioni straordinariamente drammatiche o, addirittura, tragiche.




Uno stile di regia efficacissimo, una colonna sonora azzeccatissima e temi di scottante attualità fanno di Storie Pazzesche un ottimo film indipendente che potenzialmente può dar "fastidio" a prodotti commerciali destinati alla grande distribuzione.   
Abbiamo deciso di non scrivere di più sui singoli episodi per lasciare immacolata la curiosità di chi volesse andare a vedere Storie Pazzesche, sperando che la solita, lacunosa e insensata distribuzione italiana non lo penalizzi in vista dei cinepanettoni che invaderanno le sale nel periodo natalizio. 
Al cinema dall'11 dicembre.



2 commenti:

  1. Spero che prima o poi arrivi anche con la distribuzione 'normale', per chi non ha la fortuna di vivere a Milano o Roma... mi incuriosisce molto. Per certi versi mi ricorda 'Strane Storie' un film italiano di Sandro Baldoni (un bel po' d'anni fa). Grazie per averlo recensito e per il consiglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Sauro! Comunque sì, la struttura ad episodi ricorda quel film (che vidi a scuola, e mi rimase impresso soprattutto l'episodio della bolletta dell'aria, temaattualissimo, tra l'altro). peró lo sviluppo delle storie di relatos selvajes è originalissimo e strappa molto più di un sorriso. Veramente una sorpresa questo film!!!

      Elimina