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martedì 19 gennaio 2016

THE REVENANT - REDIVIVO DI ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU


Questo film è sulla bocca di tutti in questo momento. Soprattutto dopo essere stato piratato in tempo record e reso disponibile per la visione in streaming molto prima della sua effettiva uscita nelle sale. Un film che ha ricevuto la bellezza di 12 nomination ai prossimi Oscar Academy Awards (nelle principali categorie). 
The Revenant, basato su fatti realmente accaduti, remake di "Uomo bianco, va' col tuo Dio" (Man in the Wilderness) di Richard C. Sarafian del 1971, ha come protagonista principale Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), un trapper, ovvero cacciatore di animali selvatici mediante l'uso di trappole per non rovinarne le pelli, assunto come guida in una battuta di caccia nei territori del North Dakota.


La compagnia subisce un attacco da parte degli Indiani Ree e perde molti uomini. Glass si salva, insieme al figlio Hawk, avuto con una donna appartenente alla Tribù Indiana Pawnee, e un'altra dozzina di uomini, tra i quali il Capitano Henry (Domnhall Gleeson), il cacciatore Fitzgerald (Tom Hardy) e il giovane e inesperto Jim Bridger (Will Poulter). Per paura di essere attaccato nuovamente dagli Indiani, il gruppo, su imposizione del capitano consigliato da Fitzgerald, decide di abbandonare la navigazione del fiume, più breve e meno faticosa,  ma meno protetta da eventuali attacchi, per avventurarsi a piedi sulle Montagne, giudicandola la cosa meno rischiosa. Durante il cammino però Glass viene aggredito da una femmina di Grizzly, riportando ferite gravissime e rimanendo in fin di vita.


Medicato, ma sofferentissimo, creduto da tutti in punto di morte, viene lasciato alle cure del figlio Hawk, di Fitzgerald e Bridger. Questi ultimi ricevono dal Capitano Henry l'ordine di vegliare su di lui fino alla fine e di riservargli degna sepoltura, poiché eroicamente era riuscito ad abbattere l'Orsa e dunque proteggere anche il gruppo. Ma Fitzgerald reputa un'inutile perdita di tempo restare accanto al moribondo Glass e decide di porre fine alle sue sofferenze, soffocandolo. Hawk, nel tentativo di impedirgli di uccidere il padre, aggredisce Fitzgerald ma viene da questo accoltellato a morte. Convinto della morte del padre Fitzgerald prosegue il viaggio insieme a Bridger. Ma Glass riesce a rimettersi dopo atroci sofferenze e così decide di incamminarsi nel gelido inverno americano alla ricerca di Fitzgerald per avere la sua giusta vendetta.


La lotta per la sopravvivenza alla natura e all'uomo stesso, la rabbia per una moglie ed un figlio portati via dalla brutalità umana, la vendetta, il viaggio, inteso anche come cammino spirituale, 
sono tutti argomenti trattati con minuziosissima dovizia di particolari da Alejandro G. Inarritu che mai aveva raggiunto vette così alte di perfezione registica, narrativa e stilistica nei suoi precedenti film, seppure anch'essi ottimamente realizzati.
Il film dura 2 ore e mezza circa. Molti ultimamente scrivono che The Revenant poteva e doveva durare di meno e che si fa fatica ad arrivare alla fine senza annoiarsi. Noi invece troviamo che il film scorra bene, oliato alla perfezione dagli elementi di cui sopra e che ci si dimentichi del tempo rimanendo in contemplazione davanti ad uno spettacolo offerto dalle meraviglie della natura e dai profondissimi sguardi di un Glass/DiCaprio che, pur di raggiungere il suo obiettivo, si sottopone a prove di sopravvivenza durissime ed estreme.


Molti potrebbero non reggere la visione di determinate scene, è vero. Ma ci sta. E' tutto parte dello spettacolo. Un grandioso, immenso spettacolo. Un film girato con il solo aiuto della luce naturale, quasi totalmente privo di dialoghi. Per più di tre quarti di film è la Natura a parlare. Eppure si ha la sensazione che l'intero film urli a più non posso. Per la sua magnificenza, la sua imponenza, la sua maestosità. Un film totalmente in balia della Natura. Un poderoso Western che moltissimi registi avrebbero sempre sognato di girare (a noi piace pensare che Tarantino si stia mangiando i gomiti pensando "Why the fuck didn't I make this fucking movie before?"). Un viaggio allucinante ma spettacolare nell'anima di un uomo ferito, nella carne e negli affetti personali. Un film doveroso, necessario, bellissimo, ai limiti della Sindrome di Stendhal (in particolare il piano sequenza iniziale lascia a bocca aperta per quanto è bello).


Inarritu con The Revenant si è avvicinato al genere Western a suo modo, cioè fornendogli quella dose autorialità e perfezione stilistica che solo lui e pochi altri al mondo saprebbero dare ad un film. Ma inserisce anche numerose citazioni e rimandi, sia al western classico che allo spaghetti western. E non solo. Si "abbassa" persino a citare film che mai nessuno si sarebbe mai sognato di vedere citati in una sua opera. Ad esempio "First Blood" (Rambo) che ha moltissimi elementi in comune con The Revenant. Un uomo solo, ferito, sottoposto a costanti pericoli sia umani che naturali. Un The Revenant ante litteram, solo un po' più pop e tamarro, ma non per questo da evitare.


Capitolo DiCaprio: Leo è stato fenomenale e ha offerto una performance intensissima. Con il suo sguardo talmente profondo e pieno di pathos è risultato, pur nell'assoluta assenza di parole per più di tre quarti di pellicola, logorroico di Mr Candy in Django Unchained e di Jordan Belfort in The Wolf of Wall Street messi insieme. La candidatura (e l'eventuale vittoria) all'Oscar è assolutamente meritata, per non dire dovuta. Vediamo se si inventano un altro McConaughey quelli dell'Academy per evitare di consegnare al "poor Leo" l'ambita statuetta.


I cinefili duri e puri  che hanno resistito alla tentazione di vedere questo film sul pc o sul tablet hanno fatto più che bene: The Revenant è un film fatto e finito esclusivamente per la visione cinematografica. Inarritu, che ora come ora può essere inserito di diritto nella top 5 dei registi internazionali, servendosi di ciò che di meglio la piazza gli offrisse (paesaggi spettacolari, attori tra i più quotati, un direttore della fotografia - Lubezky - tra i migliori, se non il migliore), ha dipinto la sua Gioconda. Per noi The Revenant è il film del secolo. 
Voto: 10 e lode con 92 minuti di applausi. 
Luca Cardarelli


11 commenti:

  1. Per me forse non è il film del secolo, ma rimane comunque un buonissimo film.
    Inarritu è stato incredibile!

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    1. Io sono letteralmente impazzito per questo film. All'uscita dal cinema ero estasiato. E lo sono ancora adesso!!!

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  2. Boh, mi sa che sono l'unico che ci ha trovato fin troppe riserve...

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    1. Per me questo film è un manuale di cinema da consegnare nelle scuole.

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  3. Seh, vabbè, il solito esagerato. :)

    Film esteticamente splendido, ma davvero deboluccio a livello di sceneggiatura.
    Ho detto sceneggiatura?
    Quale sceneggiatura? :D

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    1. Se un film ha una tale portata a livello di intepretazioni, regia, scenografia e fotografia, bilancia molto bene una sceneggiatura sottile o addirittura assente. Per me, ripeto, è il film del secolo.

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  4. Occhio che così facendo crei aspettative esagerate :D (poi... non c'entra niente... nella barra dei link c'è il vecchio indirizzo del mio blog, mica potresti cambiarlo? :))

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    1. Beh ma è la verita. Dopo la visione quello che ho scritto lo penso veramente. Comunque appena torno at home modifico!!! Grazie per avermelo fatto notare!!!

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    2. Grazie, credo che io guarderò il film nel fine settimana... spero di apprezzarlo quanto te!

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  5. A me é piaciuto moltissimo sotto quasi ogni punto di vista... concordo in toto o quasi con te

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    1. Voglio rivederlo. È stata un'esperienza sensoriale incredibile. Un film mastodontico. Cinema allo stato puro.

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