Dopo mesi di chiacchiere da bar
sul “film di Sorrentino su Berlusconi”, finalmente abbiamo avuto l’opportunità
di tastare con occhio questo LORO, sebbene il cineasta partenopeo, non si sa
bene se consigliato da qualcuno o in maniera autonoma, abbia deciso di
rilasciare la sua ultima opera divisa in due capitoli. Ma tralasciando le
questioni secondarie, proviamo ad addentrarci in maniera più approfondita in
quello che tutti pensavano fosse un Biopic in stile “Il Divo” sull’uomo
italiano che più ha fatto parlare di sé negli ultimi trent’anni, e che invece,
come Sorrentino stesso ci anticipa nelle sue note di regia, è solo un’opera di
finzione, in costume, che narra di fatti verosimili o inventati, in Italia, tra
il 2006 e il 2010. Affermazione che suona come una bella presa per il naso, se
pensiamo che durante il film si odono per esteso, e assolutamente non
bisbigliati, nomi e cognomi per nulla inventati, a partire dal protagonista
Silvio Berlusconi, fino ad arrivare alla celeberrima Noemi Letizia, ovvero
quella che lo chiamava “Papi”.
In soldoni, la trama ha come
personaggio più in vista Sergio Morra (Riccardo Scamarcio), che, al contrario
del padre imprenditore, onestissimo, cerca di farsi largo, anche con l’aiuto
della moglie Tamara (Euridice Axen), che si "lavora" un ministro, Santino Recchia, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, nel mondo che conta corrompendo persone di
potere con cocaina e donne di facili costumi, con l’obiettivo di arrivare a
“Lui” (“ma Lui chi?” “Eh, LUI, LUI!!!”). L’occasione si presenta quando entra
in contatto con Kira (Kasia Smutniak) un’altra figura che ha fatto del “self
made myself” il suo marchio di fabbrica, la quale lo aiuta ad organizzare un
megaparty in una villa in Costa Smeralda, proprio di fronte a quella in cui passa
le sue vacanze Lui (Ma LUI LUI? Sì, proprio LUI).
Sorrentino la prende molto alla
larga: di Berlusconi, almeno nella prima parte, non vi è traccia se non
nell’ultima mezz’ora (ma ricordiamolo, questa è solo la prima parte e chi
scrive è convinto che il film andrebbe visto per intero per esprimere un
giudizio più approfondito) e, come nella realtà, ruba la scena a tutti. A dire
la verità la sua presenza si avverte anche nella prima ora: a parte i dialoghi
in cui si fa riferimento a LUI, le atmosfere, i personaggi, le storie di
questi rimandano tutti, inevitabilmente, alla figura del magnate brianzolo,
imprenditore edile prima, e padrone di televisioni e squadre di calcio poi,
fino a diventare il centro umano della politica italiana. Potremmo definirlo, per
come lo descrive Sorrentino e, forse, anche per come stanno realmente le cose
qui in Italia, colui intorno al quale ruota tutto, come un centro di gravità
per la vita sociale e politica del nostro martoriato paese.
Riassumendo, prendete “Loro” come
un “Bastardi senza gloria” in salsa tricolore. Sorrentino rappresenta
Berlusconi e chi gli girava e gli gira tuttora attorno come Tarantino
rappresentò Hitler e la sua cricca, ovviamente tenendo conto dei rispettivi
stili autoriali, completamente diversi tra loro.
Se vi aspettate un “Divo 2” siete
completamente fuori strada. Bisogna tener conto che, tuttavia, la seconda parte
del film potrebbe demolire o, al contrario, rafforzare questa tesi e quella secondo
la quale il film debba essere preso come un’opera di fantasia nella quale ogni
riferimento a fatti realmente accaduti e a persone realmente esistenti è
puramente casuale (così è scritto sulla schermata iniziale, seguita dal primo
piano di una pecora... ma questa è un’altra storia).
Nonostante tutto, soprattutto
sorvolando sul “brianzoletano”, ovvero la lingua che parla Toni Servillo
interpretando Berlusconi, Sorrentino, quantomeno con questa prima parte, ha
messo su un film divertente ma anche molto riflessivo su quello che è la
società politica e mondana (e talvolta queste coincidono) del paese. Quindi ci
sentiamo di promuoverlo, con riserva dovuta all’arrivo della seconda parte
nelle prossime settimane.
Loro 1 sarà nelle sale da oggi, 24 aprile, distribuito da Universal.
Voto: 7 (?)
Luca Cardarelli
Ho amato The young Pope, e odiato La grande bellezza.
RispondiEliminaE Loro (1, 2 etc.) è tremendamente assimilabile al secondo.
Beh, c’é da vedere la seconda parte. Aspettiamo.
EliminaUn film che vedrò senza dubbio, ma ha incuriosito fin dal suo annuncio!
RispondiEliminaQuesto tipo di storie in generale mi piacciono soprattutto perché sono (o sperano di essere) vere :D
Non ho capito la divisione in due capitoli, ma la parte 1 mi é piaciuta. Spero che la prte 2 sia anche meglio.
EliminaNon la capisco questa scelta di dividerlo... Pazienza
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