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domenica 7 luglio 2013

THE LONE RANGER





Dunque ieri sera è stato il turno di “The Lone Ranger”, il nuovo film di casa Disney, diretto da Gore Verbinsky (il regista de “I pirati dei Caraibi”), prodotto dallo stesso carrozzone dei “Pirati dei Caraibi”, con protagonisti Armie Hammer che interpreta il Lone Ranger, Johnny Depp nel ruolo dell’indiano Comanchi “Tonto”, Helena Bonham Carter nel ruolo di “Red”, una padrona di un bordello con una gamba d’avorio che nasconde un fucile (compariva nella locandina, ma ai fini della storia è un personaggio abbastanza inutile), Tom Wilkinson nel ruolo di Latham Cole, l’uomo della ferrovia, e William Fichtner nei panni del cattivissimo fuorilegge cannibale Butch Cavendish.
Orbene, io penso di avere un fiuto per distinguere, sin dai trailer di presentazione, un film che mi piacerà da uno che non mi piacerà… E posso orgogliosamente dire che ci ho azzeccato pure stavolta. The lone ranger appartiene alla seconda categoria. In teoria quando scrivi una recensione devi analizzare il film per com’è, ma io non sono un critico cinematografico, di quelli che scrivono sui giornali e quindi sul mio blog scrivo quello che mi pare e piace. Il film, oggettivamente, è un bel film, nel senso strettamente tecnico del termine, e ci credo, è costato 250 milioni di dollari. Racchiude tutti gli elementi del genere western (sia quello classico che lo spaghetti), ovverò gli indiani, la ferrovia, i banditi, i personaggi che sembrano buoni ma alla fine si rivelano cattivi, i paesaggi mozzafiato della Monument Valley, le miniere di metalli preziosi, le grandi rapine ai treni, la cavalleria, i saloon ecc., ma è troppo lungo per la storia che deve raccontare. Credo che la classica ora e mezza sarebbe stata perfetta, e invece dura un’ora in più (e alcune parti sono risultate soporifere come un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco, per dirla alla Fantozzi). Io credo che ci siano film che abbiano effettivamente bisogno di durare tanto, perché hanno tante cose da raccontare (vedi “Il Buono il Brutto e il Cattivo” di Leone). Ma in questo caso mi è l'eccessiva durata mi è sembrata più un espediente per giustificare la spesa dell’intero film che un’esigenza del regista per raccontare gli avvenimenti. In alcuni punti ho fatto veramente fatica a tenere gli occhi aperti, soprattutto nella seconda ora e mezza. Fortunatamente ci hanno pensato Rossini e il suo Guglielmo Tell a tenermi sveglio, così almeno non mi sono perso il finale (una sorta di fast & furious ambientato nel selvaggio west). La storia parla di vendetta e giustizia, spiritualità e materialismo, ma non sto qui a scrivere cosa succede e cosa non succede. Tutti parlavano del fatto che il film non fosse altro che la trasposizione in chiave western de “I Pirati dei Caraibi”, solo perché c’è Depp che fa l’indiano un po’ svagato. Non è vero, o meglio, non è del tutto vero, perchè diciamo che un po’ l’occhio glielo strizza, sia per quanto riguarda la storia, che per i personaggi (non solo quello di Depp, ma anche quello di Hammer, hanno delle analogie con Sparrow e Turner). E poi a tratti la musica riprendeva il tema di quella dei Pirati, ma si ferma tutto a questi dettagli. A me personalmente il film non è piaciuto per la somma di questi fattori: durata eccessiva, carisma nullo del Lone Ranger, sovrastato dalla figura dell’indiano Tonto (che, senza false ipocrisie, è ciò che ha spinto la gente, compreso me, ad andare a vedere il film). Per carità, bravo, bravissimo Depp. Ogni personaggio interpretato da lui funziona sempre (ad eccezione di quello interpretato in “The Tourist”), ma non è bastato a far funzionare il film. E poi che sia indiano, pirata o vampiro, gli danno sempre la stessa parte da interpretare. Butch Cavendish (il cattivo) risulta, in tutta la storia, un altro personaggio azzeccato, e mi è piaciuta la sua caratterizzazione. E il classico cattivo che più cattivo non si può. Feroce e sanguinario. Un Bravo a Fichtner che l’ha interpretato, e agli sceneggiatori che l'hanno disegnato, va detto. La Bonham Carter avrebbe meritato, per l'eccentricità e la storia del suo personaggio, più spazio).  Quindi tirando le somme, si salvano scenografia, effetti speciali, coprotagonista e antagonista, il resto è altamente rivedibile. 250 milioni di dollari si potevano spendere per produrre dieci bei film e invece li hanno spesi per questo, che sarà stato girato bene e con un cast eccezionale, ma è ben lungi dall’essere un film memorabile, se non per la pubblicità che gli è stata fatta. 

4 commenti:

  1. Sono d'accordo su molte cose, alla fine devo ammettere che mi aspettavo una recensione più "cattiva". ;-) Su una cosa più di tutte le altre siamo d'accordo, The Tourist è un obbrobrio che vorrei eliminare dalla filmografia di Depp, l'unico!!! Per quanto riguarda il film è vero, non è certo memorabile e perfetto, cavalca un po' tra la la buona scenografia e una colonna sonora che io ho apprezzato moltissimo (Rossini e la sua overture, bellissima) e i vari singhiozzi sulla cura di alcuni personaggi e la durata forse eccessiva. Ma, io non ho sofferto più di tanto per questo, non ho visto un pirata trapiantato nel deserto a dirla tutta. Secondo me conta che alla fine ogni tanto si debba andare al cinema anche per questo, per godere di un paio d'ore all'insegna del divertimento e della leggerezza. ;-)

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    1. Valentina, io sono il primo ad andare a vedere film per passare 2 ore di spensieratezza e leggerezza (non sono uno di quelli con la puzza sotto il naso che non entra in un cinema se ci sono più di 30 posti in sala e il film non è diretto da un regista nato al di qua del Bosforo). Però in questo caso, The Lone Ranger ha fallito. Ovviamente non criticherò coloro ai quali è piaciuto, e già ho letto commenti entusiastici in merito. E' propio un film che non ha fatto presa su di me, come non hanno fatto presa Una Notte da Leoni 3, World War Z e La grande bellezza (film nei quali riponevo grandissime aspettative). Addirittura una volta, in occasione di Transformers 3, ho dovuto lasciare la sala a metà del film perchè non ce la facevo più (e a me piacciono tanto i film sui robottoni). La cosa bella dell'essere spettatori, è che ognuno esprimerà sempre la sua personale opinione sui film appena visti. Perciò io sempre rispetterò le altrui opinioni e spero che gli altri rispettino le mie. Ora spero vivamente che i prossimi film che andrò a vedere, a partire da Pacific Rim, non si rivelino deludenti o addirittura brutti ai miei occhi... Continua a seguirmi e, se vuoi, a darmi consigli: li apprezzerò!!! :-)

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  2. Non ho assolutamente patito la lunghezza e mi sono divertita come una bambina, inaspettatamente.
    E pensare che non gli avrei dato un euro! XD

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