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martedì 14 aprile 2015

LE VACANZE DEL PICCOLO NICOLAS DI LAURENT TIRARD


Come poteva mancare il sequel di uno dei film francesi di maggior successo in ambito comico-familiare degli ultimi anni? Non poteva, e infatti, puntualissimo, anche se un po' in ritardo rispetto al solito (cinque anni dopo) arriva "Le vacanze del piccolo Nicolas", seguito di "Nicolas e i suoi genitori", entrambi tratti dalla serie di libri per l'infanzia intitolati "Le petit Nicolas" firmati Renè Goscinny & Jean-Jacques Sempé. 
Mentre nel primo film vedevamo Nicolas (Maxime Godart) e la banda di suoi compagni di scuola impegnati nell'impedire che arrivasse un/una temutissimo/a fratello/sorella minore a guastare l'idillio nel quale il ragazzino viveva insieme ai suoi sgangherati genitori (interpretati in entrambi gli episodi da Kad Merad e Valerie Lemercier), nel sequel ammiriamo Nicolas (non più interpretato da Godart, per motivi di età, ma da Mathéo Boisselier) in vacanza con i genitori e la nonna in una ridente e imprecisata località marittima francese. Nello stesso Hotel il papà di Nicolas incontra un suo vecchio compagno di classe, anch'egli in vacanza con moglie e la figlia Isabelle, coetanea di Nicolas. Ascoltandoli chiacchierare, la sua fervente immaginazione porta il piccolo Nicolas a convincersi che i genitori, di comune accordo con quelli della timida Isabelle, stiano combinando le nozze tra i due marmocchietti. Da qui scaturiscono numerose disavventure che movimentano sia le vacanze dei genitori che quelle di Nicolas, della sua "promessa sposa" Isabelle e della piccola gang di compagnucci di vacanza formatasi nel frattempo.


In uno scenario che sembra essere stato "rubato" da un film di Wes Anderson (colori accesissimi, musiche elegantemente anni '60 e un uso spropositato di inquadrature a macchina fissa, movimenti orizzontali a tentare enfatizzare la comicità delle gag, nonchè numerose scene in cui qualcuno scrive una lettera dettandosela mentalmente) Tirard prova a bissare il successo del primo episodio ma troppi sono gli strafalcioni in cui incappa sia la storia, che la produzione che la sceneggiatura del film. Innanzitutto non si capisce come non si sia pensato di trovare un Nicolas che fosse, non uguale, ma almeno somigliante al precedente: il primo aveva gli occhi azzurri, questo castani, il primo era paffutello (non eccessivamente, ma aveva delle belle guanciotte), questo era magrolino e col viso a V. Andando avanti, le gag proposte sono risultate poco incisive e molto meno comiche, per non dire assolutamente non riuscite: in tre parole, non fanno ridere. MAI. 


Questo film è in tutto e per tutto una fotocopia sbiaditissima del precedente episodio che ricordiamo essere divertentissimo in quasi ogni scena. Inoltre il film dovrebbe avere per protagonista "il piccolo Nicolas", che però compare veramente poco durante i 100 minuti di durata, quasi interamente impeganti dai litigi, fastidiosissimi, tra sua mamma e suo papà, per non parlare dei tentativi di quest'ultimo di tradirla con una sexy crucca. Per concludere, nota dolentissima, il cameo di Luca Zingaretti il quale interpreta un regista e produttore italiano impegnato nelle riprese del suo film nella stessa spiaggia dove Nicolas e i genitori passano le giornate. Abbigliamento da gerarca e comportamento da cafonazzo ci ricordano come i nostri vicini transalpini ci vedono e ci considerano.


Se già il film non è uno dei più riusciti, questo ulteriore ingrediente non fa che farcelo letteralmente detestare. Magari ai francesi potrà far ridere di gusto, ma a noi Italiani sicuramente no. 
Delusione totale. 
Nelle sale dal 16 aprile.
Voto: 4/10. 
Luca Cardarelli.   


4 commenti:

  1. Ahia..peccato perché il primo era assolutamente delizioso. E questo mi toccherà vederlo comunque visto che ai bacarospetti, appunto, il primo era piaciuto un sacco.

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  2. Ah :/ peccato. Pure a me il primo era davvero piaciuto, pur non essendo il mio genere.

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    1. Più che altro è strutturato in maniera identica al primo. E non fa più ridere.

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