A distanza di pochi mesi
dall’uscita, accolta abbastanza tiepidamente dal pubblico, di The Post, Steven
Spielberg torna ad impugnare la macchina da presa per girare un film
appartenente al genere fantasy-action-fantascientifico che, forse, ha
maggiormente contribuito a renderlo uno dei più grandi uomini di cinema
viventi.
Ready Player One, tratto
dall’omonimo romanzo firmato da Ernest Cline, è un film che combina il live
action con l’animazione in cgi pienissimo di riferimenti e omaggi alla cultura
pop anni ’80, come, d’altra parte, lo è anche lo stesso romanzo da cui è stato
estrapolato. La trama, se vogliamo, è anche piuttosto semplice: si tratta di
una lunga caccia al tesoro, definita “Gioco di Anorak” in VR con al centro
della scena 5 ragazzi capeggiati da Parzival, avatar di Wade Watts (Tye
Sheridan) e Art3mis, avatar di Samantha “Sam” Cook (Olivia Cooke), il cui
vincitore diverrà il proprietario di Oasis, il mondo virtuale nel quale i
personaggi si muovono, eredità lasciata dal defunto James Alliday (Mark
Rylance), il suo creatore. I ragazzi dovranno affrontare insidiose sfide e
temibili nemici lanciati contro di essi da Nolan Sorrento (Ben Mendelsohn, a
capo della Multinazionale IOI, che ha ingaggiato un gruppo di giocatori per
mettere le mani per prima sull’agognato tesoro.
Mettere in ordine le idee e
formulare un discorso razionale a proposito di Ready Player One è impresa
ardua, per non dire impossibile. L’unica strada percorribile è vedere il film,
immergervisi e godere appieno dei ricordi e delle emozioni che suscitano in
ognuno di noi gli innumerevoli omaggi, citazioni, easter eggs che troveremo
lungo tutta la pellicola il cui destino è quello di essere un istant cult
movie, a differenza di quelli che lo sono diventati col tempo. Perché se è vero
che di riferimenti agli anni ’80 è pieno, è anche vero che non mancano elementi
che aderiscono perfettamente a quelli che sono gli anni in cui viviamo,
proiettati perfettamente nel futuro. Ready player one è un potentissimo back in
the days lanciato a 88 miglia all’ora verso il futuro, ma con un piede sempre
ben poggiato nel presente.
Preparatevi, dunque, amici, a
fare spazio nella vostra collezione di cult movies, magari in mezzo a The
Goonies e Ritorno al Futuro, a
questo gioiello firmato Steven Spielberg, che non smetteremo mai di ringraziare
per le emozioni che ci ha regalato, ci regala e continuerà a regalarci grazie
ad i suoi film. È davvero il caso di chiamarlo Zio, e noi siamo davvero tutti
suoi nipoti, sempre lì, a urlargli “ancora, ancora, ancora!!!”.
Il film è da oggi 28 marzo 2018
in tutte le sale. Per una volta mi sentirei di consigliarvi la visione in 3D,
in maniera tale da cogliere alla perfezione ogni singolo succoso dettaglio. Un
film da vedere e rivedere fino a consumarsi gli occhi.
Voto: 9,5.
Luca Cardarelli
La voglia di vederlo è sempre maggiore...
RispondiEliminaChe poi lo vorrò rivedere 3-4 volte per beccare tutte le citazioni!
Trattasi di instant cult movie. Non vedo l’ora di rivederlo e poi consumerò il bluray appena disponibile.
EliminaOh, finalmente riesco a commentare uno dei tuoi post visto che parli sempre di anteprime :PP
RispondiEliminaConcordo, è un film da vedere e rivedere, per cogliere ogni più piccola citazione e divertirsi ogni volta come se fosse la prima!
In realtà anche questa era un’anteprima, mansolo oggi sono riuscito a scriverne... comunque spero di rispararmelo in Arcadia in 70mm... solo a rivedere il trailer ho avuto i brividi.
EliminaSono curioso di capire se davvero le citazioni siano il condimento o la portata principale di questo film..intanto incasso che tra le citazioni c'è anche il mio idolo Duke Nukem :D
RispondiEliminaHo bisogno assoluto di un rewatch perchè avendolo visto in v.o. mi sono perso tantissimi particolari per colpa della lettura dei sottotitoli.
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