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giovedì 7 marzo 2019

CAPTAIN MARVEL (2019) DI ANNA BODEN E RYAN FLECK




Fervono i preparativi per il gran finale della fase 3 del Marvel Cinematic Universe (Endgame), ma prima la Disney ha reputato necessario gettare nel calderone dei personaggi della Casa delle Idee una supereroina che non sfigurasse al confronto con Wonder Woman, la sua (quasi) omologa di Casa Dc/Warner. Ed ecco quindi che si presenta, sbarazzina e tenace al tempo stesso, Carol Danvers alias Captain Marvel (Brie Larson), il cui arrivo imminente fu preannunciato nella scena post-credit di Avengers: Infinity War. 


Trattasi non di un sequel del film sopracitato, bensì di una origin story, una sorta di deviazione spazio-temporale rispetto agli avvenimenti narrati in Infinity War. Captain Marvel infatti risulta ambientato a metà anni '90 e, pur mantenendo un certo riserbo sulle origini del personaggio, ci illustra come questo prenda pieno possesso dei propri poteri ed entri in contatto prima con Nick Fury (un ringiovanitissimo a colpi di CGI Samuel L. Jackson) e poi con lo S.H.I.E.L.D. 


Supportato da una colonna sonora composta quasi esclusivamente di voci femminili della scena rock anni '90 del calibro di Shirley Manson (Garbage), Courtney Love (Hole), Gwen Stefani (No Doubt), a sottolineare la femminilità (e il femminismo) che contraddistingue tutta l'opera, Captain Marvel ci trascina per più di due ore a ritmi quasi sempre forsennati nel mondo pre-Avengers, facendo coppia fissa con Nick Fury e trovando nella Gatta Goose (che nel fumetto si chiama invece Chewie, nome non utilizzabile per non intrecciarsi con altre saghe cinematografiche) una mascotte capace di accattivarsi un pubblico trasversale, anche se ipotizziamo che questa sarà più di una mascotte, in futuro. 


Sebbene il film risulti molto divertente, ben girato, con degli effetti visivi ben realizzati e ricco di colpi di scena, non mancano purtroppo sviste ed ingenuità che sarebbero state subito sottolineate ed accentuate se ci fossimo trovati di fronte a prodotti concorrenti (qualcuno ha scritto DC? No, no...): siamo nel 1995 e in un dialogo tra Fury e Carol Danvers si accenna a una password Wi-Fi. Ora, nel 1995 già era difficile connettersi via cavo a internet con un modem 56K, figuriamoci in WI-FI, tecnologia, tra l'altro, introdotta non prima del 1999. Ma su questa potremmo anche passarci su, immaginando che sia stato un errore di traduzione.


Ma la domanda sorge spontanea alla fine, quando sentiamo Carol ammonire Nick Fury, imponendogli di lasciarla in pace, a meno che non vi siano delle "emergenze": bisognerebbe entrare nella testa di Nick Fury e scoprire cosa intenda lui per "emergenza", se pensiamo che, dal 1995 al 2018 il mondo, anzi, l'intera Galassia, verrà minacciata da Loki, i Chitauri, Ultron, fino ad arrivare a Thanos (che già mentre i chitauri imperversavano si sfregava le mani). E gli sceneggiatori se la sono giocata così e col fatto che la ricezione del teledrin non superava le due Galassie. Ok. Ma bando alle sterili polemiche (non sia mai, e poi chi li sente quelli della Disney?), ritornando ad analizzare il film, per come lo abbiamo visto noi, nonostante le falle di sceneggiatura di cui sopra, possiamo tranquillamente ammettere che si tratti di un buon film di intrattenimento, nel quale emerge tutt'altro che superficialmente il vero Girl Power, a partire dalla caratterizzazione dei personaggi iniziando da Carol Danvers passando per la scienziata Kree (Annette Bening), arrivando a personaggi di contorno come Maria Rambeau (Lashana Lynch). 


Forse ci si aspettava di più da Yon-Rogg (Jude Law), ma non potendo avere tutto dalla vita, ci accontentiamo di un Nick Fury esilarante e gattaro (ecco, forse la scelta di ripulirgli completamente il linguaggio dalle parolacce ce la saremmo risparmiata volentieri) e di un Talos molto ben interpretato da Ben Mendelsohn. E poi c'è Coulson (Clark Gregg), cosa volete di più? Rimane insoluta la questione della provenienza esatta di Carol Danvers, ma ciò che importava di più era creare un legame tra questo personaggio e il mondo Avengers e la storia raccontata in Infinity War in maniera tale da arrivare a Endgame,  con tutte le tessere del puzzle al loro posto e poterci godere così pienamente il Gran Finale (anche se una vaga idea di come possa finire ce la siamo fatta un po' tutti, ma staremo a vedere). Rimanete seduti, come al solito, fino alla fine dei titoli di coda: ci sono ben due scene aggiuntive, di cui una importante ai fini della continuity della saga Avengers.
Captain Marvel, distribuito da Disney, è in programmazione nelle sale italiane da oggi ed è facile immaginare che ci rimanga per numerose settimane, quasi fino all'uscita di Avengers - Endgame, la cui uscita italiana è prevista per il 24 aprile 2019.
Voto: 7,5 (film nel suo complesso), 9 a Captain Marvel (Brie Larson veste alla perfezione i panni della prima Supereroina di Casa Marvel). 
Luca Cardarelli