Titolo originale: Thor - The dark world;
Anno: 2013;
Paese: USA/Islanda;
Durata: 112 min;
Genere: Cinecomic supereroistico;
Regia: Alan Taylor;
Cast: Chris Hemsworth/Thor; Antony Hopkins/Odino; Tom Hiddleston/Loki; Natalie Portman/Jane Foster; Cristopher Eccleston/Malekit; Kat Dennings/Darcy Lewis;
Voto: 6.
Trama: il dio del tuono questa volta è alle prese con Malekit, capo degli elfi oscuri, sconfitti millenni prima da Bor, padre di Odino: oggetto del contendere è l'Aether, fluido dotato di un potere enorme ma molto oscuro, che venne nascosto dallo stesso Bor nel mondo oscuro.
Millenni dopo Jane Foster scopre, a Londra, un luogo in cui la gravità cessa di agire, viene risucchiata nel mondo oscuro e l'Aether penetra in lei, rendendola così un bersaglio appetitoso per chi si volesse impossessare del magico fluido (Malekit). Thor dunque va a recuperarla sulla terra per portarla ad Asgard. Gli elfi oscuri si destano e decidono di iniziare una guerra attraverso tutti i nove regni per far tornare a regnare l'oscurità.
Eccoci al secondo capitolo della saga del dio del Tuono, incominciata con il film diretto da Branagh e proseguita da quello diretto da Taylor, salito agli onori della cronaca per la direzione di alcuni episodi delle serie TV "I Soprano" e "Il Trono di spade". Il film in se è divertente, vivace e contraddistinto da una bella fotografia fumettosa (mi ha ricordato a tratti quella adottata per "300" di Zack Snyder). La Marvel ci ha abituato alla spettacolarità dell'azione, e anche in Thor - The Dark World questo elemento non manca assolutamente. Diciamo che mi sento di promuovere il film, se non altro per il cast di alto livello (Hemsworth e Hiddleston su tutti, ma senza dimenticare Eccleston, Portman e Hopkins che se la sono cavata abbastanza bene anche loro). Note di demerito:
a) il solito, inadeguato, eccessivo numero di gag inserite per il volere della Disney, per smorzare i toni di una storia altrimenti degna del titolo "The Dark World". Si ride, e ho riso, mio malgrado, in media ogni 3 minuti soprattutto durante le scene che vedono impegnati insieme di due fratelloni Thor e Loki (grandioso Hiddleston, la vera star del film, anche se lo si vede relativamente poco durante tutto il film);
b) il modo in cui è stato portato in scena da Taylor Malekit, il Villain: battute che si contano sulle dita di una mano, per di più alcune delle quali pronunciate in una lingua che non esiste, sottotitolata, e numero limitatissimo di scene in cui compare il medesimo. Ciononostante Eccleston è riuscito non sfigurare.
c) i soldati di Malekit sembravano usciti da una puntata dei Power Rangers, per come si muovevano e per come erano abbigliati e truccati. Si poteva fare decisamente di meglio, considerato il budget messo a disposizione per questo film;
d) la trama è a tratti confusa, ma è un dettaglio, visto che sono ben chiari sia il prologo (spiegone soporifero all'inizio del film) che l'obiettivo finale dei protagonisti. Ma in un cinecomic questo non è poi un così grande difetto, tutto sommato.
Non mancano le scene "fan service" in cui spunta un personaggio che non ti aspetti proprio, o in cui Hemsworth fa sfoggio del fisico palestratissimo alimentando i sogni erotici del pubblico femminile (paraculi, direi io, quelli della Marvel-Disney).
Infine devo sottolineare come, ancora, ci sia gente che non sa che i cinecomic della Marvel non finiscano mai col primo "nero", ma contengano almeno due scene nascoste dopo i titoli di coda. Proporrei ai gestori dei cinema di apporre un cartello di avviso fuori dalla sala.