Dopo essere salito agli onori della
cronaca in Italia grazie alle serie tv Romanzo Criminale e Gomorra (giunta alla
quarta stagione, attualmente in produzione) e a film come A.C.A.B. del 2012 e
Suburra del 2015, Stefano Sollima ha intrapreso il “grande salto”, chiamato a
gran voce dai produttori di Hollywood, e, con Soldado, ha raccolto l’eredità di
Denis Villeneuve, che nel 2015 aveva diretto Sicario, di cui questo film è il
sequel. Scritto come Sicario da Taylor Sheridan, Soldado costituisce la
naturale prosecuzione delle vicende narrate nel film diretto da Villeneuve.
Nella lotta al terrorismo, al
traffico di droga e di esseri umani, le Autorità statunitensi con la CIA in
testa, coordinate dall’Agente Federale Matt Graver (Josh Brolin), si trovano
costrette ad infrangere ogni regola etica e morale. A questo proposito Graver
assolda Alejandro (Benicio Del Toro) il quale, ancora scosso per l’uccisione
della moglie e della figlia da parte di un boss del cartello, scatenerà una
guerra sanguinosa tra gang legate ai cartelli messicani.
Molte cose hanno in comune
Sicario e Soldado. In primis le ambientazioni polverose e desolanti delle terre
di confine tra USA e Messico. In secondo luogo i tempi dilatatissimi (a tratti
a rischio noia) e i lunghissimi silenzi durante i quali a parlare sono le
immagini crude e le musiche angoscianti, come si confà ai film di questo
genere. Infine, ma si potrebbe anche proseguire nell’elenco delle similitudini,
il cast è rimasto pressappoco lo stesso, salvo Emily Blunt tagliata e
sostituita da altre due figure femminili, ovvero Isabela Moner (apparsa in Transformers:
L’Ultimo Cavaliere) nei panni di Isabel Reyes, la figlia del Boss Reyes, e
Catherine Keener (già presente in Scappa – Get Out del 2017) nei panni di
Cynthia Foards, il vicedirettore
della CIA.
Sollima, coadiuvato da Sheridan,
è riuscito con la sua regia a trasmettere alla perfezione la psicologia dei
diversi personaggi, in particolare quella di Alejandro, che alla fine dovrà
fare i conti con la propria coscienza che andrà a scontrarsi frontalmente con
gli ordini impartitigli per portare correttamente a termine la missione che gli
è stata affidata dalla CIA.
Il finale del film rasenta la
perfezione per quanto riguarda il ritmo e il montaggio. Stessa cosa non si può
affermare, purtroppo, per la parte centrale del film, veramente troppo dilatata
a livello di tempi, tanto da rischiare di generare noia o comunque
disattenzione nello spettatore. Peccato, perché se il film fosse continuato per
tutti i suoi 124 minuti così com’era cominciato, ovvero con il botto, letteralmente,
ci saremmo trovati di fronte ad un film pressoché perfetto e memorabile.
Sembra
quasi che, nel girare Soldado, Sollima abbia fatto fatica a scrollarsi di dosso le vesti da
“Regista di serie TV” che ormai gli stanno un po’ strette, visto anche il suo
curriculum cinematografico molto promettente per il futuro. Nonostante tutto non si può di
certo parlare di fallimento, in quanto, alla fine dei conti, in Soldado i pregi
superano i difetti, anche se la strada da percorrere per Sollima è ancora
abbastanza lunga e impervia. Soldado, secondo episodio di una
trilogia, già distribuito nelle sale americane dal 29 giugno, uscirà in Italia
il prossimo 18 ottobre, distribuito da 01 Distribution con Rai Cinema.
Voto: 7-
Luca Cardarelli
Luca Cardarelli