Ennesimo recupero di un Franchise ormai dormiente e dato per morto dopo l'ultimo, fallimentare sequel (Terminator - Salvation), come nel caso di Jurassic World (quasi seppellito dall'agghiacciante terzo capitolo), Terminator - Genisys, che ritrova per l'occasione un vecchio ma non obsoleto Arnold Schwarzenegger, è la riprova che ultimamente la ruota, per quel che riguarda l'ambito dei sequel - prequel e reboot, ha iniziato a girare per il verso giusto (non dimentichiamoci nemmeno di Mad Max - Fury Road, autentico capolavoro).
Alan Taylor, supportato dalla "benedizione" di James Cameron, artefice dei primi due fantastici episodi della cyborg saga più di successo negli anni 80 e 90, riconfeziona operando un mixaggio alquanto ardito dei primi due plot e, diciamolo, anche stravolgendo un po' la storia che ormai abbiamo stampata in mente come fosse la prima declinazione latina di Rosa Rosae...
In Genisys vediamo come Kyle Reese (Jai Courtney) venga spedito dal 2029 indietro nel tempo (nel 1984) dal capo della resistenza John Connor (Jason Clarke) per impedire che Skynet si diffonda ovunque soggiogando così l'intera umanità al potere delle Macchine. E fin qui, direte, bella novità, anche il primo Terminator, più o meno, iniziava in questa maniera. Ma in Genisys tutto cambia: il 1984 in cui arriva Kyle Reese è alternativo rispetto al primo 1984, così come lo sarà il 1997 e, infine anche il 2017. Nel 1984 Kyle incontra una Sarah Connor (Emilia Clarke) cresciuta dal T-800 (Arnold Schwarzenegger), che arriva addirittura a chiamare Papà, e in fuga dal T-1000 (Lee Byung Hun) in missione omicida per conto di Skynet. Genisys non è altro che il programma che innescherà Skynet, sotto forma di applicazione omnicomprensiva (Cellulari, Tablet, Pc, un po' come il mondo Apple o Microsoft). Limitiamoci a queste poche informazioni sulla trama per non rovinarvi la "sorpresa". L'obiettivo rimane impedire che abbia luogo il famoso "Giorno del Giudizio".
Partendo dal presupposto che "Le Macchine Ribelli" e "Terminator Salvation" non siano mai esistiti, questo Terminator - Genisys si colloca perfettamente come degno "erede" dei primi due capitoli del Franchise, vuoi grazie a degli effetti speciali grandiosi (la scena iniziale merita da sola il prezzo del biglietto) , vuoi grazie ad un Arnold Schwarzenegger tirato a lucido e, come visto nei vari teaser, utilizzato anche in versione 1984 (altra scena meravigliosa quella dell'arrivo del Terminator "cattivo", identica a quella del primo film di Cameron), vuoi grazie ad una storia che "regge" nonostante i numerosi momenti WTF e paradossi temporali da perderci il sonno la notte.
La ciliegina sulla torta è data dalla Colonna sonora curata da Lorne Balfe sotto la supervisione di Hans Zimmer impreziosita dal Punk Rock dei Ramones (I Wanna Be Sedated) che da quel tocco "anni 80" cui tanto siamo affezionati.
Tutti i 119 minuti di pellicola sono disseminati di rimandi più o meno marcati ai primi due episodi, (il tutto al servizio dei fan che apprezzano sempre queste cose), oltre che di un umorismo solo in parte già accennato in Terminator 2 - Il giorno del Giudizio: in Genisys ci sono scene in cui la grassa risata scatta automatica (e non è umorismo involontario, come tanti potrebbero temere).
Tutti i 119 minuti di pellicola sono disseminati di rimandi più o meno marcati ai primi due episodi, (il tutto al servizio dei fan che apprezzano sempre queste cose), oltre che di un umorismo solo in parte già accennato in Terminator 2 - Il giorno del Giudizio: in Genisys ci sono scene in cui la grassa risata scatta automatica (e non è umorismo involontario, come tanti potrebbero temere).
Il cast poi, guidato da Schwarzy, se la cava alla grande, anche se il nuovo Kyle non è per niente paragonabile a quello conosciuto una trentina di anni or sono (Michael Biehn).
Ottima infine la resa degli effetti per quanto riguarda il comparto Cyborg T-800, T-1000 e T-3000 (coooooosa? eheheheh, sorpresaaaa!!!) e la raffigurazione di Skynet che prende vita.
Tirando le somme, Terminator - Genisys funziona e anche parecchio, nonostante le aspettative non fossero delle più rosee. E' un emozionante ed adrenalinico Party dal tema "back in the days" a cui la noia non è stata invitata e, se anche avesse provato ad imbucarsi, un colpo di bazooka l'avrebbe convinta a darsela a gambe. Non rimarrete delusi. Parola di Lupetto.
Voto: 8/10.
Luca Cardarelli
Luca Cardarelli
P.S. State seduti durante i titoli di coda perchè:
a) la colonna sonora originale è da brividi;
b) Dai, intuitelo...