Se c'è un supereroe che unisce da sempre il pubblico di tutte le età, questo è sicuramente l'Uomo Ragno che, in quanto ad iconicità, probabilmente, è secondo solo ai "rivali" di casa Warner DC Batman e Superman. In 'occasione dell'ennesimo reboot del Franchise tratto dai fumetti firmati da Stan Lee e Steve Ditko, dopo i tre Spider-Man della coppia Sam Raimi/Tobey Maguire e i due Amazing del duo Marc Webb e Andrew Garfield, la Sony, per la prima volta in collaborazione con i Disney Marvel Studios, ha affidato il progetto al regista semi esordiente Jon Watts, il quale dirige l'imberbe Tom Holland nei panni dell'ultra adolescente Peter Parker/Spider-man, già visto in azione per pochi minuti in Captain America: Civil War.
Spider-Man: Homecoming descrive come il giovanissimo Peter Parker (Tom Holland) inizi a familiarizzare con i propri poteri sotto l'ala protettiva di Tony Stark (Robert Downey Junior) che lo ha introdotto nell'ambiente degli Avengers, si propone come suo padre putativo e gli fornisce tutta la tecnologia necessaria per poter entrare a far parte a pieno titolo della Squadra dei Vendicatori. Il ragazzo proverà dapprima a servire e proteggere la gente del suo quartiere (Queens), ma ben presto si troverà a fare i conti con il malvagio Avvoltoio (Michael Keaton), deciso a sfidare gli Avengers e i poteri forti sfruttando le tecnologie ricavate dalle armi semidistrutte dopo la Battaglia di New York che vide protagonisti gli stessi Avengers e i Chitauri al servizio dell'inviperito Loki.
La pellicola si apre, molto simpaticamente, con le immagini catturate dallo smartphone di Peter Parker durante l'epico scontro tra Avengers al centro delle vicende narrate in Civil War, e subito si capisce che quello che stiamo per vedere sarà un film che punterà (quasi) tutto sulla spensieratezza e l'irrequietezza tipica di un quattordicenne medio, entusiasta per l'occasione affidatagli da Tony Stark di diventare un nuovo Avenger, ma con in testa sempre il solito adagio secondo cui "da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
Tanta curiosità aveva destato, inoltre, la scelta del Villain, caduta su un grandissimo ex Batman come Michael Keaton nei panni di Adrian Toomes/Avvoltoio che, ironia della sorte, ricorda tantissimo quel Birdman che lo aveva rilanciato nel grande cinema tre anni or sono. Ebbene, finalmente abbiamo un Villain che rispetta in tutto e per tutto i canoni del "cattivo" cinematografico: motivazioni valide, interpretazione mai sopra le righe, o comunque non a tal punto da diventare ridicolo (qualcuno ha detto "Mandarino"?) e personaggio che mette veramente in difficoltà il supereroe, sia fisicamente che psicologicamente.
Molto simpatiche si rivelano le gag (ben dosate e ampiamente giustificabili, avendo a che fare con dei protagonisti giovanissimi) tra Peter e il suo miglior amico Ned (Jacob Batalon), il suo rivale in amore Flash Thompson (Tony Revolori) e la ragazzina per la quale ha una cotta mostruosa, Liz (Laura Harrier). Passando in rassegna tutti i personaggi si può ben notare come la produzione abbia avuto a cuore la multietnicità cast come impone, d'altra parte, l'attualità dei tempi, soprattutto tenendo conto che le vicende sono ambientate nella città forse più multietnica al mondo, ovvero New York.
Infine una nota di merito va assegnata anche anche alla colonna sonora che vede un bel mix tra temi composti da Michael Giacchino e brani rock firmati da gruppi storici quali i Rolling Stones e Ramones, rendendo ancora più accattivante il prodotto finale.
Nel film, inoltre, sono presenti personaggi di contorno conosciuti per la loro partecipazione a serie TV come Better Call Saul, Silicon Valley e a film come The Wolf of Wall Street e The Grand Budapest Hotel. Sarà divertente per i più accaniti TV series addicted riconoscerli. Immancabile, infine, il cameo di Stan Lee. Forse ci si aspettava un maggior numero di scene con la zia May (Marisa Tomei), ma trattasi solo di un piccolissimo e irrilevante neo.
Abbiamo dunque a che fare con un Teen movie che presenta delle ampie e gustosissime parentesi degne di un classico Action Movie supereroistico (scene confezionate al limite della perfezione), innovativo il giusto ma sempre con lo sguardo rivolto ai precedenti episodi (soprattutto quelli diretti da Raimi). Se andrete a vedere Spider-Man: Homecoming al cinema, non alzatevi dalla poltrona se non dopo lo spegnimento del proiettore, in quanto sono presenti due scene post credit, una dopo i titoli animati, l'altra dopo quelli a sfondo nero. Buon divertimento!
Il film sarà nelle sale italiane da giovedì 6 luglio.
Voto: 8,5.
Luca Cardarelli