Titolo originale: Escape Plan
Paese: USA
Anno: 2013
Durata: 105 min
Regia: Mikael Hafstrom
Protagonisti: Sylvester Stallone/Ray Bresling; Arnold Schwarzenegger/Emil Rottmayer; Jim Caviezel/Willard Hobbes; Vincent D'onofrio/Lester Clark; Amy Ryan/Abigail Ross; Curtis "50 cent" Jackson/Hush; Sam Neill/Dr. Kyrie.
Voto: 3 (perchè mi stanno simpatici gli attori).
Trama: Bresling è un collaudatore di carceri di massima sicurezza. Di mestiere lui tenta di evadere e ci riesce quasi sempre. Fino a che Hobbes, il direttore cattivone alla Donald Sutherland (gli sarebbe piaciuto) non se ne viene fuori con questo suo carcere ipermegatecnologico da cui è pressocchè impossibile evadere.
Pensavo di andare a vedere un film dall'alto tasso di tamarraggine e quindi ero bello carico, tipo in versione "pre Fast & Furious". E invece Escape Plan - Fuga dall'inferno è un filmettino tranquillo tranquillo, in cui sai già come si dipanerà la storia ancor prima che entri nel vivo dell'azione (si fa per dire).
Dall'accoppiata di forzuti ultrasessantenni, infatti, mi aspettavo molto di meglio che un'accozzaglia di film scopiazzati da "Fuga da Alcatraz" fino a "Sorvegliato speciale", passando anche per Mc Giver, condita da scene inutili, dialoghi al limite del grottesco, risse, luoghi comuni, buonismo americano (rimane comunque il fatto che per gli Yankees l'unico musulmano buono è il musulmano morto, o morente) ed un colpo di scena che mia moglie, in sala, mi ha spoilerato un'ora prima che accadesse (quel portento di mia moglie si diverte, sempre, a cercare indovinare i finali dei film. Il problema è che raramente, molto raramente, sbaglia).
Ammetto di non conoscere il background cinematografico nè del regista, Hafstrom, nè degli sceneggiatori (Miles Chapman e Jason Keller). Ma non pensavo di dover commentare un film così tanto mediocre, da essere degno di cancellazione dalla mia memoria nel giro di due giorni (infatti mi devo sbrigare a scrivere).
Sia ben chiaro che non mi aspettavo di assistere a chissà quale capolavoro, ma con un cast come quello è lecito, se non obbligatorio, esigere quantomeno un film decente, tendente al carino.
Qualche sorriso me lo ha anche strappato, ma è ben poca cosa. Le guardie mascherate erano una bella trovata, ma probabilmente erano mascherate per nascondere la vergogna sui loro volti per non riuscire a colpire neanche per sbaglio un bersaglio a 5 metri di distanza (per altro con fucili di precisione), mentre i nostri eroi, in volo carpiato rovesciato, con delle semplici pistole, riuscivano sempre a colpire e ad uccidere. E poi ci sono gli espedienti alla Mc Giver. Un sestante fatto con degli occhiali, una cannuccia e un pezzo preso da una flebo, o lo svitamento di bossoli d'acciaio per mezzo del calore di lampade potentissime collocate nelle celle d'isolamento, secondo la stessa tecnica per mezzo della quale io bruciavo le formiche ai giardinetti quando ero bambino.
La figura di Hobbes, il direttore del carcere, vorrebbe in parte riprendere quella del direttore cattivone di "Sorvegliato Speciale", ma si rivela, un po' per colpa di un troppo sotto tono Caviezel, un po' per come è stato scritto il personaggio, piatto e trasparente. Il medico, un altrettanto sotto tono Sam Neill (che ho molto apprezzato in Jurassic Park e nella serie tv "Alcatraz", neanche a farlo apposta), anche lui si rivela un personaggio fantoccio, il cui unico scopo, alla fine, è quello di permettere a Stallone di procurarsi degli oggetti per la fabbricazione del sestante. L'aiutante del Direttore è il solito idiota, come tutti gli aiutanti dei cattivi dei film. Gli unici a cavarsela un po' sono i due protagonisti, ma è comunque troppo, troppo poco.
Come se non bastasse la storia è alquanto lacunosa e lascia in sospeso molti argomenti che vengono trattati durante il film: per esempio il cattivone che tutti cercavano, Mayem, dipinto come un Robin Hood dei giorni nostri, chi è? Dov'è? Perchè si smette di parlare di lui a mezz'ora dalla fine del film? Le scene dell'evasione sono molto confuse, non si capisce cosa succeda. Come dire: non facciamo capire nulla che tanto conta solo il risultato...
Approssimativo, poco originale, confuso e anche un po' noioso. Questo è Escape Plan.
Sconsiglio vivamente di andare a guardarlo. Piuttosto prendetevi il dvd di "Fuga da Alcatraz" e guardatevelo belli comodi in poltrona con una bella birretta ghiacciata.