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mercoledì 30 dicembre 2015

STAR WARS - EPISODE VII - THE FORCE AWAKENS DI J.J. ABRAMS



Con un grande ritardo, non dipendente dalla mia volontà, sono riuscito anch'io a vedere l'ultimo attesissimo episodio della saga di Star Wars, risorta dopo che gli Episodi I, II e III rispettivamente uccisero, gettarono in una fossa e seppellirono quel capolavoro che fu la Trilogia Classica, ovvero gli Episodi IV, V e VI. Ma non facciamo inutili, sterili, nonché noiose polemiche e andiamo ad analizzare questo settimo episodio, primo di una nuova trilogia, commissionato dalla Disney ad un sempre più ammiccante e sorridente J. J. Abrams.


Luke Skywalker, dopo la battaglia di Endor, è sparito. Lo cercano il PRIMO ORDINE, nato dalle ceneri dell'IMPERO, e la Resistenza, una forza militare agli ordini del Generale Leia  Organa/Carrie Fisher e sostenuta dalla REPUBBLICA. Poe Dameron, il miglior pilota della RESISTENZA, viene mandato sul Pianeta JAKKU per recuperare dalle mani dell'anziano Lor San Tekka/Max Von Sydow una mappa che illustra il cammino per raggiungere Luke nella sua ignota nuova residenza. Anche il malvagio e misterioso Kylo Ren/Adam Driver vuole mettere le mani sulla mappa e atterra con gli Stormtrooper su Jakku, cattura Poe (che però nasconde la mappa nel Droide BB8), e, dopo aver decapitato Tekka, stermina tutti gli abitanti del villaggio.


Lo Stormtrooper FN2187, inorridendo davanti a tanta violenza, decide di ribellarsi agli ordini del suo capo e di aiutare a fuggire Poe, diventando in breve un suo affezionato compagno di avventura. Dopo aver rubato un caccia TIE, i due fuggono dalla Nuova Morte Nera, che ora si chiama STARKILLER, ma vengono abbattuti durante la fuga e riprecipitano su Jakku. FN2187, che nel frattempo era stato ribattezzato FINN da Poe, avendo perso di vista il suo compagno, abbandona il relitto della navicella e attraversa il deserto in cerca d'acqua, giungendo al villaggio dove vive Rey/Daisy Ridley, una giovane mercante di rottami in cerca dei suoi genitori, che intanto aveva trovato e adottato il simpatico Droide BB8. Il Primo Ordine li intercetta e tenta di catturarli, ma i 3 si salvano fuggendo a bordo di una nave abbandonata, il Millennium Falcon. Salvatisi, vengono intercettati anche da Han Solo e Chewbecca i quali non credono ai loro occhi quando rivedono il Millennium Falcon funzionante e decidono di aiutarli. Inizia così l'avventura che porterà Finn, Rey, Han, Chube e, in seguito, Leia e la Resistenza in primis a combattere Kylo Ren e il temuto Primo Ordine che minacciano la galassia e poi a cercare di rintracciare l'introvabile Jedi Luke Skywalker.


Dunque assistiamo ad un nuovo, epico inizio. I vecchi personaggi come Han Solo, Leia Organa e Chewbecca incontrano i nuovi protagonisti Poe, Rey e Finn e combattono fianco a fianco contro il nuovo cattivone Kylo Ren, che J.J. Abrams non ci descrive ancora a fondo, lasciandoci intuire quello che potrebbe essere, ma anche quello che potrebbe non essere. Ci tiene in sospeso sulla sua figura, e ciò lo rende oltremodo affascinante, anche più di Darth Vader. Ma in fondo un po' tutti i personaggi introdotti in Episodio VII sono ancora da scoprire: Poe, Rey e Finn. Attendiamo dunque il prosieguo della Saga per chiarirci le idee.


Domanda: ci è piaciuto The Force Awakens? Risposta: sì, e anche tanto, anzi TANTISSIMO!!!
Domanda: ci aspettavamo The Force Awakens così come ce l'ha imbandito il caro J.J.? No. Nel senso che non sapevamo cosa aspettarci esattamente. Avremmo solo scommesso tutti i nostri averi che ci saremmo divertiti molto e che Abrams avrebbe sicuramente fatto un ottimo lavoro. E infatti è stato così. Detto ciò,  Episodio VII potrebbe benissimo essere rinominato Episodio IV-bis, e per molti questo é un difetto.


E invece per noi non lo é affatto!!! The Force Awakens è un meraviglioso, sensazionale, fantastico (e necessario) omaggio a "Una nuova Speranza", dal quale J.J. Abrams parte per creare nuove avventure introducendo nuovi personaggi (Poe, Rey, Finn e Kylo Ren) che, sebbene siano molto simili a quelli della Trilogia Classica (Han Solo, Luke, Darth Vader), non sfigurano per niente al confronto e riescono subito a fare centro nell'anima e nel cuore sia degli affezionati fan della saga che dei neofiti. The Force Awakens sono Due ore e venti di adrenalina pura, di inseguimenti e combattimenti aerei, spade laser e siparietti divertenti.


Insomma, come si dice, squadra che vince non si cambia, e Abrams è stato bravissimo a non "sputtanare" tutto rimanendo dentro gli schemi narrativi ben tracciati, badate, non da Lucas, ma dall'epica classica. In fondo anche il più grande Poema epico di tutti i tempi, l'Iliade, aveva le medesime impostazioni narrative, e ci pare che sia stato abbastanza apprezzato.
Lasciate da parte ogni pregiudizio sulla commercialità del prodotto "Star Wars" (Merchandising pesante, pubblicità, ecc) e correte a vedere questo Episodio VII o, se l'avete già visto, correte a rivederlo perché Star Wars é pura emozione, puro divertimento. Star Wars - The Force Awakens é Puro Cinema.
Voto: 10/10.
Luca Cardarelli


martedì 29 dicembre 2015

ASSOLO DI LAURA MORANTE


Ultima recensione in anteprima del 2015, anno ricchissimo di soddisfazioni dal punto di vista strettamente cinematografico.
Terminiamo l'anno con un film italiano, di una regista quasi esordiente (prima di questo aveva all'attivo un solo film, dal titolo "Ciliegine"), ovvero Laura Morante, attrice italiana di affermata ed apprezzata esperienza in campo cinematografico e teatrale.
Con "Assolo" la Morante ci parla in prima persona di Flavia, suo alter ego: una donna che viene da due matrimoni falliti con due uomini (Gerardo/Francesco Pannofino e Willi/Gigio Alberti)  che frequenta ancora (insieme alle loro rispettive nuove compagne, Giusi/Emanuela Grimalda e Ilaria/Carolina Crescentini) formando una sorta di famiglia allargata, madre di due figli (uno per marito, rispettivamente Nicola/Giovanni Anzaldo e Stefano/Filippo Tirabassi) e in terapia da una Psicanalista (Dott.ssa Grunewald/Piera Degli Esposti). Flavia è una donna estremamente stressata, confusa e insicura, con un grado di autostima pari allo zero. Viene sopraffatta da tutto e da tutti ed è affetta da quella che tutti riconoscono come crisi di mezza età.  Flavia vuole rifarsi una vita, ma la strada che porta alla felicità è piena di insidie e curve pericolose.


Assolo è il classico film imbocca 100 strade e non va da nessuna parte. Tutto il film è una lunga sessione di psicanalisi in cui la Morante racconta le sue disavventure, soprattutto in campo sentimentale/erotico, che rende il tutto qualcosa di molto simile ad uno dei film di Carlo Verdone, di cui la Morante può essere benissimo considerata una gemella separata alla nascita (tant'è che recitarono anche insieme ne "L'amore è eterno finché dura"). Tutto già visto, già sentito, già vissuto. I Tempi dilatatissimi, nonostante si tratti in fin dei conti di una commedia, rendono i 97 minuti di durata molto simili ad un lasso di tempo che va dalle 3 alle 4 ore. Risultano tuttavia divertenti i momenti nei quali la Morante duetta con caratteristi come Angela Finocchiaro, Antonello Fassari e Marco Giallini (e anche con una cagnolina molto simpatica), ma è una magra consolazione che non salva un film che viaggia stabilmente sui binari dell'anonimato.


Infine la scontatezza della sceneggiatura (con un finale veramente già visto milioni di volte) rende "Assolo" un film assolutamente dimenticabile ma, nonostante tutto, non ci sentiamo di bocciare in pieno la Morante regista e le auguriamo di riscattarsi al più presto, magari scegliendo temi un po' meno inflazionati di quelli scelti per questo film.
Assolo uscirà il 5 gennaio 2016.
Voto: 4,5/10.
Luca Cardarelli.


venerdì 25 dicembre 2015

IL PONTE DELLE SPIE DI STEVEN SPIELBERG



Nella settimana prenatalizia c'era solo l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda i film da andare a vedere al cinema. Abbiamo dovuto quindi fare delle scelte e l'indice della mano è caduto sull'ultimo Spielberg, uscito un po' in sordina tra gli strombazzatissimi Star Wars - Il risveglio della Forza e Irrational Man di Woody Allen (film, questi due, che recupererò quanto prima, soprattutto il primo).
Incuriosiva il fatto che "Il Ponte delle Spie" avesse come sceneggiatori nientemeno che i Fratelli Coen, garanzia assoluta di qualità. Se poi ci aggiungiamo la regia di Steven Spielberg, uno dei registi preferiti da queste parti, e il suo attore feticcio Tom Hanks, beh, le speranze di assistere a qualcosa di molto vicino ad un capolavoro erano vivissime.


In breve, il film tratta la storia (vera) di un avvocato, James Donovan (Tom Hanks) che, in piena guerra fredda (fine anni 50 - inizio anni 60) viene incaricato dalla CIA di difendere (ma nemmeno troppo strenuamente, solo per dare l'idea di correttezza) la spia russa Rudolph Abel (Mark Rylance) arrestata in territorio americano. Dopo avergli evitato la sedia elettrica ed essere stato additato quasi come "nemico della nazione" la CIA lo spedisce a Berlino per trattare uno scambio di prigionieri dal momento che, nel frattempo, anche il pilota americano Francis Gary Powers (Austin Stowell) viene arrestato dopo che l'aereo spia U-2 viene abbattuto in territorio sovietico.


Il film, caratterizzato da atmosfere cupe che sono il risultato di un mix tra fotografia a metà tra il colore e il bianco e nero/seppia e una colonna sonora da Thriller/Noir propri del cinema classico, scorre via molto agilmente, grazie ad un buon ritmo e alla classica spielberghiana alternanza tra momenti cupi intervallati da altrettanti siparietti strappa sorrisi, nonché una altrettanto tipicamente spielberghiana dose di buonismo a stelle e strisce. Il resto lo hanno fatto i Fratelli Coen con la loro sceneggiatura come al solito impeccabile.


Nonostante le tante note positive c'è qualcosa che stona, o meglio, che rende questo film bello, ma non indimenticabile. Ed è forse il fatto che tutto va come deve andare: oltre ad una incredibile "pulizia" tecnica, tutti i passaggi narrativi sono ampiamente prevedibili. E scriviamo ciò in forza del fatto che non conoscevamo la storia narrata in questo film prima di vederlo, eppure prevedevamo ogni suo singolo sviluppo di trama durante la proiezione. Il risultato è che, alla fine, non rimanga nulla, se non il fatto che sia un ottimo film, girato benissimo, recitato pure meglio, con un'ottima fotografia e una bellissima colonna sonora (Thomas Newman) ma niente di più. Peccato. 
Voto: 7,5 (di stima).


lunedì 7 dicembre 2015

BATMAN V SUPERMAN - DAWN OF JUSTICE: IL SECONDO TRAILER UFFICIALE.


Ciao ragazzi.
Come potevo non spendere due parole due sul nuovo trailer di batman V Superman che, dopo The Hateful Eight del mio amatissimo Quentin, è il film da me più atteso per il 2016?
Lo so, il trailer in questione è uscito ormai da quasi una settimana e avrei dovuto scrivere le mie impressioni subito dopo la sua uscita. Ma... Meglio tardi che mai. Premetto che l'avrò rivisto almeno una trentina di volte, in tutte le salse, comprese le ormai famose trailer reactions degli Youtuber americani (e non solo). 
Se nel primo Trailer avevamo apprezzato una natura prevalentemente introdutticìva al film (la gente si chiede se Superman sia o meno un pericolo per la razza umana e vediamo le prime scene relative alle scaramucce con il Cavaliere Oscuro), nel secondo veniamo travolti da una valanga emozionale causata da scene letteralmente esplosive, altre al limite della comicità e altre ancora in cui ci vengono presentati altri due personaggi (ampiamente annunciati, ma mai visti nei trailer e teaser precedenti), cioè Wonder Woman (la bellissima Gal Gadot) e quello che molti hanno riconosciuto come Doomsday, creato, pare, da Lex Luthor con il cadavere del Generale Zod (ma è tutto da vedere, questo).
Sui vari social ne ho lette di ogni: da "Sarà una cagata mostruosa" a "Sarà un capolavoro", passando per i vari "Eeeeh, ma Lex Luthor ha i capelli e invece tutti sanno che è calvo" o "Quel pirla di Snyder ci ha spoilerato tutto il film con il trailer". Ora, io dubito che un film la cui durata si aggirerà sulle 3 ore possa essere totalmente riassunto in 3 minuti di taglia e cuci di scene prese qua e là e montate insieme. Dubito anche che quello a cui assistiamo negli ultimi 10 secondi  sia la scena finale del film e, infine, dubito che quell'orripilante mostro sia la versione definitiva di Doomsday. 
Specificato ciò, ecco quello che penso in merito:
- questo trailer mi ha fatto salire a livelli stratosferici un già altissimo Hype;
- continuo a pensare che Ben Affleck sia un Batman perfetto;
- vedere la "Trinità", ovvero Superman, Batman e Wonder Woman mi ha causato una pelle d'oca mostruosa;
- sono mooolto fiducioso sulla riuscita di questo film, considerato il fatto che Snyder è uno dei miei registi preferiti.
E ora, attendiamo il 24 marzo 2016. 
Luca Cardarelli