Avete presente quei film degli anni '80 come "Commando", "Rambo - First Blood", "Codice Magnum" nei quali il protagonista, ferito nell'animo imbraccia fucili, impugna pistole e arma i pugni pur di vendicare il torto subito? Ecco, John Wick - film che vede la rinascita dalle ceneri di Matrix di un Keanu Reeves in forma più che smagliante - è un loro discendente diretto. Così come lo è stato il recentissimo "The Equalizer" di Antoine Fuqua con il grande Denzel Washington.
Ma a differenza di Robert McCall (The Equalizer) John Wick non ha un codice etico/morale. Non è un ex agente segreto, ma è un sicario pentito, uscito dal giro da un po' di anni, che ha messo la testa a posto, si è sposato e vive felice con sua moglie. Fino a che questa non muore affetta da una non meglio precisata malattia. Trovatosi improvvisamente vedovo, Wick vede recapitarsi a casa una cucciola di Beagle (Daisy), in qualità di ultimo regalo della sua amata moglie, con allegato un bigliettino in cui lei lo esorta a non dimenticare mai come si fa ad amare. E dunque questo cane è importante per John. Molto importante.
Ora, John Wick ha la passione per le auto sportive, tipo quei bolidi di Fast and Furious (ha una Mustang del 1969 da paura). Un giorno, facendo rifornimento in una stazione di servizio, un giovanotto dal forte accento russo, Iosef Tarasof, lo avvicina e gli chiede quanto voglia per vendergli il bolide. John gli fa intendere che la Mustang non è in vendita. Sembra finita lì, ma una notte Iosef piomba in casa di Wick con dei suoi scagnozzi, gli ammazza il cane e gli ruba la macchina. Gli scagnozzi muoiono tutti la notte stessa per mano di John, mentre il giovane riesce a scappare. Si verrà a scoprire che il giovane è figlio del boss della mafia russa a New York, Viggo Tarasof, che John conosce molto bene per averci avuto a che fare in passato.
Seguirà una carneficina che nemmeno Beatrix Kiddo contro gli 88 folli alla Casa delle Foglie Blu.
Apprezziamo molto i film "nudi e crudi" come questo "John Wick". Magari non stiamo parlando di un grande capolavoro, anzi, questo action movie è dozzinale, pacchiano, ultraviolento e privo della benché minima intenzione di trasmettere un qualche profondo messaggio filosofico. "John Wick" è intrattenimento puro. E' violenza quasi fine a se stessa. Un film sulla vendetta di un uomo che ha voluto cancellare il suo passato, ma che in realtà è sempre un Killer spietatissimo. Il John Wick "pensionato" muore con la cagnetta. Dopo ritorna il John Wick spietato assassino. Rinascita, vendetta, spietatezza e azione forsennata. Un percorso ad ostacoli che, come in un videogame, diventano sempre più difficili da superare man mano che ci si avvicina al "mostro" finale. E durante il tragitto assistiamo ad una serie infinita di momenti "Waddafuck", di crudeli esecuzioni (non vedevamo così tante pistolettate in testa dai tempi di Schindler's list), di lotte senza esclusioni di colpi. Un film che va a mille all'ora, ma la cui tensione viene stemperata da gags da sorrisi a denti stretti inserite qua e là. Molto originale l'idea di un quartier generale dei killer "travestito" da Hotel di lusso situato nel centro di New York, con delle regole da rispettare e un linguaggio in codice da utilizzare sempre.
Colonna sonora molto "Industrial" che vede Marilyn Manson assoluto protagonista e rimane sempre sui toni dark per tutta la durata del film. Un montaggio frenetico, quasi tutte le scene sono girate di notte o in locali dove l'oscurità la fa da padrone. E poi c'è tutta la serie di personaggi tipici di questo genere di film: il cattivo, il figlio del cattivo, l'amico/collega ambiguo (Willem Dafoe) che non sai mai se sta dalla parte del protagonista o meno, gli scagnozzi più o meno imbranati e la femme fatale.
C'è la tradizione action a stelle e strisce ma anche molta innovazione, quindi. Il tutto sapientemente gestito dalla regia di due esordienti o quasi : sia Stahelsky che Leitch sono stuntman che si sono dati all'attività registica da pochissimo, in particolare Leitch ha fatto da aiuto regia e action director in film come In Time, Parker e The Host.
Keanu Reeves, infine, sembra non essere assolutamente invecchiato e, sorprendentemente, veste i panni da vendicatore solitario alla perfezione. Anche se il duo registico lo nega, il personaggio di Wick è molto vicino a quello di Neo, non tanto nella psicologia, ma nei comportamenti durante le estenuanti lotte corpo a corpo di cui è pieno zeppo il film.
Il cinema action americano sta vivendo una seconda giovinezza grazie a film come questo che stanno uscendo sempre più frequentemente e che costituiscono una valida alternativa al cinema impegnato o d'autore.
Promosso a pieni voti: un bell'8 pieno. Divertente. Adrenalinico. Sanguinolento. Da vedere sospendendo l'incredulità dal primo fotogramma all'ultimo.
Dal 22 gennaio nei cinema.
Luca Cardarelli
Colonna sonora molto "Industrial" che vede Marilyn Manson assoluto protagonista e rimane sempre sui toni dark per tutta la durata del film. Un montaggio frenetico, quasi tutte le scene sono girate di notte o in locali dove l'oscurità la fa da padrone. E poi c'è tutta la serie di personaggi tipici di questo genere di film: il cattivo, il figlio del cattivo, l'amico/collega ambiguo (Willem Dafoe) che non sai mai se sta dalla parte del protagonista o meno, gli scagnozzi più o meno imbranati e la femme fatale.
C'è la tradizione action a stelle e strisce ma anche molta innovazione, quindi. Il tutto sapientemente gestito dalla regia di due esordienti o quasi : sia Stahelsky che Leitch sono stuntman che si sono dati all'attività registica da pochissimo, in particolare Leitch ha fatto da aiuto regia e action director in film come In Time, Parker e The Host.
Keanu Reeves, infine, sembra non essere assolutamente invecchiato e, sorprendentemente, veste i panni da vendicatore solitario alla perfezione. Anche se il duo registico lo nega, il personaggio di Wick è molto vicino a quello di Neo, non tanto nella psicologia, ma nei comportamenti durante le estenuanti lotte corpo a corpo di cui è pieno zeppo il film.
Il cinema action americano sta vivendo una seconda giovinezza grazie a film come questo che stanno uscendo sempre più frequentemente e che costituiscono una valida alternativa al cinema impegnato o d'autore.
Promosso a pieni voti: un bell'8 pieno. Divertente. Adrenalinico. Sanguinolento. Da vedere sospendendo l'incredulità dal primo fotogramma all'ultimo.
Dal 22 gennaio nei cinema.
Luca Cardarelli
mi incuriosisce parecchio, e poi keanu reeves sembra finalmente tornato in gran forma... (dimmi di sì, per favore!!!!!) :)
RispondiEliminaL'ho pure scritto... ^_^ "in forma più che smagliante!!!" Però devi guardarlo annullando ogni tua facoltà mentale e critica. film tamarrissimo!!!
Eliminaah ah ah ah! ammetto di aver letto saltando qualche riga... :)
EliminaComunque non ho nulla contro i film tamarrissimi, ogni tanto sono necessari!
Per me di questi film ne dovrebbe uscire uno al mese!!!
EliminaBah Bah...Già solo per il fatto che mi uccidano il beagle non riuscirei a vederlo, e poi credo che lo salterò per la pochissima presenza di contenuti.
RispondiEliminaI don't like violenza gratuita ;(
Capisco. Ma ogni tanto ci vuole un film del genere. Un po' di sana ignoranza caciarona (ma sempre con stile).
EliminaEcco, un film che mi ispirava davvero. E appena ho visto il trailer ho pensato subito a "The equalizer" - che devo ancora vedermi.
RispondiEliminaAndrebbero visti uno dietro l'altro... 😊
EliminaUh, Madonna!
RispondiEliminaUn film così potrei odiarlo con tutto me stesso. :)
Perché sei un radical snob. Ecco perchè!!! ^_^
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