Passata la sbornia da Avengers –
Infinity War, la catena di montaggio denominata Marvel, anche se stavolta la
Disney rimane in disparte e lascia spazio alla Fox, assembla e offre alla
pubblica piazza il sequel del cinecomics più irriverente, sboccato, violento e
citazionista che si sia mai visto: Deadpool. Se il primo film, datato 2016,
contrapponeva ad un risicatissimo budget un film divertentissimo e cazzaro, il
secondo, grazie al successo riscosso dal suo predecessore, bilancia quasi
perfettamente tutti gli elementi risultando quasi al livello dei primi capitoli
della saga ultradecennale degli Avengers firmata Marvel Disney.
Stavolta vedremo Wade
Wilson/Deadpool (Ryan Reynolds) impegnarsi nel formare una squadra (la X-Force)
per salvare un giovanissimo mutante, Russell Collins/Firefist (Julian
Dennison), dal furioso Nathan Summers/Cable (Josh Brolin), tornato indietro dal
futuro per ucciderlo, ma anche dal Preside (Eddie Marsan) dell’orfanotrofio
dato alle fiamme dallo stesso Russell, inferocito per i maltrattamenti infertigli.
Con fantasmagorico ritardo (sia
rispetto all’anteprima stampa, sia all’uscita nelle sale) ho potuto assistere a
questo film la cui attesa, diciamoci la verità, non è che mi creasse chissà
quali scompensi ormonali. Diciamo che l’aspettavo con curiosità, ma nulla più.
Il cambio di regia da Tim Miller
(più un addetto agli effetti speciali che un regista) a David Leitch (John Wick
e Atomica bionda) regala a Deadpool 2 una fisionomia più classica rendendolo un
cinecomics più canonico, un film che, come già anticipato, mantiene la sua
natura stravagante ma, allo stesso tempo, risulta meno macchinoso, più fluido,
coerente e, se si eccettua un finale leggermente arzigogolato, facile da
seguire, senza però cedere dal punto di vista visivo e creativo.
Tutta la pellicola è un crogiuolo
di citazioni cinefile e musicali, un concentrato di violenza (mai fine a se
stessa) e battute goliardiche e politicamente scorrette, e fin qui, direte voi,
nulla di nuovo. La novità sta nel fatto che Deadpool 2 trova nella coralità uno
dei suoi maggiori punti di forza, e i personaggi aggiunti nel racconto, sia che
si parli di buoni o cattivi, sono tutti dotati di una bella caratterizzazione
(in particolar modo Cable e Domino, quest’ultima interpretata da Zazie Beetz)
senza dimenticare Colosso, che ricalca in tutto e per tutto la performance
offerta nel capitolo precedente. Inoltre risulta molto ben costruita la linea “romantica”
del racconto e viene anche molto ben giustificato il messaggio “Deadpool 2 sarà
un film per famiglie” sbandierato in fase promozionale.
Le due ore di durata
scorrono via che è un piacere e non bisogna assolutamente muoversi dalla
poltrona prima che venga spento il proiettore perché le scene mid-credit e
post-credit sono quella che si dice “la ciliegina sulla torta”. In particolare,
la scena mid-credit è assolutamente funzionale alla trama del film stesso, ma
la scena post-credit é quanto di più fico sia mai stato visto in fatto di scene
post-credit. Non voglio dilungarmi oltre perché altrimenti scadrei nello
spoiler.
In conclusione si può benissimo
affermare che Deadpool 2 sia un sequel assolutamente degno, se non migliore del
suo predecessore, divertente, godibile e fuori di testa come, d’altra parte, lo
è il suo protagonista. Il tutto impreziosito da una colonna sonora pazzesca.
Promosso, quindi, a pieni voti.
Voto: 8,5.
Luca Cardarelli
Luca Cardarelli