Titolo originale: RUSH
Anno: 2013
Paese: USA/GER/UK
Regia: Ron Howard
Protagonisti: Chris Hemsworth/James Hunt; Daniel Bruhl/Niki Lauda; Olivia WIlde/Suzy Miller; Alexandra Maria Lara/Marlene Knaus; Pierfrancesco Favino/Clay Regazzoni.
Voto: 8/10
Partirei subito dal voto: 8. Meriterebbe un 10 e lode, se non fosse per quell'orrenda scena in cui Niki e futura consorte rimangono a piedi nel bel mezzo del TRENTINO ALTO ADIGE e vengono soccorsi da due ragazzi ITALIANI, ma con un accento napoletano da far sanguinare le orecchie. Evidentemente nessuno, Favino compreso, ha spiegato al regista che a Trento si parla un italiano leggermente diverso da quello che si parla a Napoli. Qualcuno potrebbe obiettare sostenendo la tesi di due militari in licenza. Ma i militari non hanno i capelli lunghi fino alle spalle come i due ragazzotti in questione.
Capita a tutti di inciampare durante un lungo cammino.
Gaffe a parte, ci troviamo di fronte ad un capolavoro che dosa adrenalina e sentimenti in un mix perfetto. Il rombo dei motori nelle scene delle gare del mondiale di F1 del 1976 è da pelle d'oca. Ti rimane dentro per tutta la durata del film e si lega molto al rapporto di odio/amore che sussiste tra James Hunt e Niki Lauda. Il primo ha l'anima da Rock Star, festaiolo e donnaiolo, il secondo da freddo professionista calcolatore, attento ad ogni dettaglio. Lauda e Hunt, tanto agli antipodi nella vita, tanto uguali in pista, entrambi pronti a dare la vita pur di salire sul gradino più alto del podio.
Entrambi furono ripudiati dalle rispettive famiglie per il loro sogno di diventare degli eroi, delle leggende. Entrambi realizzarono, a loro personale modo, questo sogno che li accomunava.
Un film che emoziona ogni genere di spettatore: dall'addetto ai lavori a colui il quale non saprebbe distinguere una Ferrari da una McLaren. E poi fotografia e montaggio sono incredibilmente aderenti a quello che è lo spirito di un film che tratta di una formula 1 ancora poco evoluta tecnologicamente e per questo più umana, quasi artigianale, con i fotografi sdraiati sul prato a bordo pista e le macchine che oltrepassano a velocità incredibili la linea del traguardo rischiando di travolgere il giudice di gara che sventola la bandiera a scacchi nel bel mezzo della pista. I due protagonisti vivono in perfetta simbiosi con quel mondo.
Quello che più mi ha colpito è la maniera in cui Howard ha dipinto questo entusiasmante duello e, nello stesso tempo, le vicende personali dei due piloti. E il colpo al cuore arriva quando, a fine film, compaiono i veri Niki Lauda e James Hunt.
Il magone è stato automatico.
Direi proprio di sì... niente da aggiungere. Per chi non ama la Formula Uno questo resterà 'solo' un bel film, ma per chi è appassionato è impossibile non commuoversi guardando le immagini finali, dove i 'veri' protagonisti si sovrappongono agli attori. Bellissimo.
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