A distanza di tre anni da
Jurassic World (e di venticinque da Jurassic Park), lo spagnolo Juan Antonio
Bayona ci riporta su Isla Nublar con Owen Grady (Chris Pratt), Claire Dearing
(Bryce Dallas Howard) e tutti i dinosauri che abbiamo imparato ad amare e
temere nei quattro capitoli precedenti. Isla Nublar, abbandonata dopo i fatti
di tre anni prima, è sull’orlo dell’apocalisse a causa di un Vulcano tornato in
attività. Tutti i dinosauri vivono liberi nella giungla e si sta lavorando per
andare a recuperarli e salvarli da morte certa. La spedizione sull’isola però
cela un losco piano architettato da Eli Mills (Rafe Spall) e Gunnar Eversol
(Toby Jones) che metterà in pericolo l’intera umanità.
Innanzitutto è bene fare subito
presente che quello di cui si sta parlando non è un film come tutti gli altri.
Qui siamo davanti a un film che impone la sospensione dell’incredulità sin dal
momento in cui se ne legge il titolo. Lo era Jurassic Park nel 1993, figuriamoci
Jurassic World – Il regno distrutto nel 2018. Ma forse, nel caso della
pellicola diretta da Bayona, si è un tantino passato il limite. Non entrerò nel
dettaglio per non spoilerare nulla, ma fidatevi quando affermo che non bastano
le dita di dieci mani per contare le scene che mi hanno fatto esclamare “Ma
cosa?” durante la visione del film. Inoltre tutta la sceneggiatura non sembra
avere nemmeno un punto (inteso come punteggiatura) apposto secondo una logica.
Dal punto di vista narrativo
Jurassic World 2 è un vero e proprio colabrodo. Gli unici punti di forza di
questo film sono le numerosissime citazioni degli episodi precedenti (colonna
sonora inclusa), la veste grafica, in particolare i dinosauri sono stati
realizzati veramente bene e non si ha mai la sensazione di essere di fronte a
qualcosa di posticcio guardandoli, e alcune scene (due o tre, non di più)
risultano molto ben orchestrate e danno un tocco dark (quasi gotico) al film.
Per il resto non si salva nulla, a cominciare dal finale senza senso che lascia
presagire un Jurassic World 3, con uno dei più telefonati colpi di scena della
storia della cinematografia.
Sì, ok, è un film con i dinosauri, nessuno si
aspettava un film impegnato, ma ad ogni cosa c’è un limite, soprattutto
pensando a quanto, per esempio, sia stato massacrato un film come Batman V
Superman – Dawn of Justice per “Martha” (e credo che abbiate tutti capito di cosa si stia parlando). Se
il primo Jurassic World era sostanzialmente un “Back in the days” senza alcuna
pretesa e abbastanza divertente (come non ricordare con un sorriso l’uomo che
scappa tenendo in mano un Margarita?), il secondo invece è stato prodotto “credendoci
veramente” ma, alla fine, ciò che ne esce è una supercazzola senza capo né
coda.
Per concludere in bellezza,
potete benissimo alzarvi dalla poltrona ed uscire dal cinema all’inizio dei
titoli di coda, perché tanto la scena post credit è una delle più inutili e
senza senso mai viste (e quindi in linea con tutto il film).
Jurassic World – Il Regno
distrutto è al cinema da oggi, distribuito da Universal.
Voto 5-
Luca Cardarelli
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