Visualizzazioni totali

Sezioni

venerdì 1 novembre 2013

OH BOY - UN CAFFE' A BERLINO




Titolo originale: Oh boy;
Anno: 2012;
Paese: Germania;
Durata: 85 min;
Regia/Sceneggiatura: Jan Ole Gerster;
Protagonisti: Tom Schilling/Niko Fisher; Friederike Kempter/Julika Hoffmann; Mark Hosemann/Maltze;
Voto: 6-.


Trama: un giovane berlinese passa le giornate a riflettere sulla sua vita e sulla vita di chi gli si para davanti, avendo egli lasciato gli studi in giurisprudenza da ormai due anni e vivendo ale spalle del padre che, ignaro, gli passa un mensile di mille euro, fino al giorno in cui non scopre tutto e gli taglia i viveri. 
Un film che ci fa vivere una giornata a Berlino in compagnia di Niko, che della sua vita non sa che fare. Ex studente, appena uscito da una relazione, disoccupato, lo vediamo alle prese con gente strana, molto strana. A cominciare dallo psicologo che gli nega la restituzione della patente, sequestratagli per guida in stato d'ebbrezza, per continuare con il suo amico Maltze, che parla per citazioni cinematografiche, passando per la sua ex compagna di scuola diventata un'attrice di teatro off, che Niko ricordava obesa, e che ora ha il fisico da modella, ma una mente danneggiata dall'infanzia infelice.


Aggiungiamoci due falsi controllori ferroviari che tentano di estorcergli denaro, una commessa di una caffetteria che lo scambia per un barbone, e un vecchio ubriacone che lo avvicina in un bar e gli racconta la storia della sua vita, prima di morire, lì, proprio davanti al bar. Sullo sfondo di questa strana pellicola abbiamo una Berlino in bianco e nero, molto d'essai, ipertrafficata, caotica, ma allo stesso tempo silenziosa e triste. Come il protagonista, che si lascia travolgere dalle vicende umane delle persone che incontra, senza opporre alcuna resistenza, come un libro dalle pagine ancora bianche su cui vengono scritte le loro storie e che poi egli stesso conserverà nella sua personale biblioteca. Un film che si lascia guardare, se non altro perchè ogni volta che Niko incontra qualcuno, gli corre incontro anche la sfiga. Prima la carta di credito mangiata, poi il naso rotto in una colluttazione innescata dalla lingua lunga della sua ex compagna di classe ex obesa, poi il vecchio che gli muore davanti. Sfigatissimo. Ma il nostro non fa una piega. E allora si fa un caffè per digerire il tutto.  

4 commenti:

  1. Un filmetto esile esile, inconsistente, mascherato da film d'essai con trucchetti abbastanza banali (vedi l'uso del bianco e nero e la fotografia 'sporcata'). Ma se bastesse solo questo a creare una nuova Nouvelle Vague (come ha scritto qualche critico) allora saremmo tutti registi! Lo avesse diretto un esordiente italiano a quest'ora sarebbe stato decapitato sulla pubblica piazza...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, gli ho dato un 6- perchè mi ha divertito vedere quante sfighe capitano al protagonista tutte insieme. Però ti do ragione quando dici che è un film esile ed inconsistente...

      Elimina
  2. ce l'ho in programma, a breve me lo sparo e ti faccio sapere!
    bel blog, ti seguo volentieri ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie sono contento che ti piaccia!!! A breve nuove recensioni in arrivo!!!! Ciao!!!

      Elimina