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domenica 17 novembre 2013

QUESTIONE DI TEMPO


Titolo originale: About time;
Anno: 2013;
Paese: UK;
Durata: 115 min.
Genere: Drammatico/sentimentale/fantascienza;
Regia: Richard Curtis;
Cast: Domnhall Gleeson/Tim; Rachel McAdams/Mary; Bill Nighy/Padre di Tim;
Voto: 6/10

Trama: Tim è un giovanotto che abita in Cornovaglia insieme alla sua famigliola felice. Allo scoccare dei 21 anni il padre gli rivela che tutti gli uomini appartenenti alla famiglia hanno un dono: possono viaggiare nel tempo, ma solo a ritroso. Il primo pensiero che viene in mente a Tim, abbastanza sfigatello con il gentil sesso, è quello di poter finalmente trovare la donna della sua vita. Dopo qualche tentativo sfortunato, incontra Mary.


Finalmente sono riuscito a vedere questo film, di cui avevo sentito parlare molto bene. 
La storia d'amore tra Tim e Mary è molto "mainstream" per non dire "Straight edge" (si incontrano, si piacciono, si fidanzano, si sposano, hanno dei bambini) senza eccessivi colpi di scena o litgi o consueti tiraemolla delle storie d'amore che spesso vediamo nei film cosiddetti "sentimentali". La particolarità del film starebbe nel fatto che il protagonista può rimediare a situazioni "sfortunate" andando indietro nel tempo, ma non è la cosa più originale di questo mondo, dato che abbiamo tanto di trilogia di "Ritorno al Futuro" o "The Butterfly effect" che trattano lo stesso argomento, per altro esaurientemente. E allora vi chiederete per quale motivo vi consiglio la visione di questo film? Beh, non saprei, non saprei proprio, anzi, potete benissimo bypassarlo a meno che non vogliate vederlo per verificare che quelle che sto scrivendo non siano ignobili fandonie. Avrei dovuto cercare una qualche morale, tipo: per quanto tu riesca a rendere perfetto qualcosa aggiustandolo a tuo piacimento rivivendo lo stesso momento più volte, alcune cose non le potrai mai modificare, o meglio, ci sarà sempre qualcos'altro che dovrai sistemare per colpa del cosiddetto "effetto farfalla". Ma questo è lo stesso identico messaggio che scaturisce, appunto, da "The Butterfly effect". L'unica cosa che salvo è il modo in cui il regista (che ci aveva già deliziato con il natalizio evergreen "Love Actually") ci presenta il rapporto tra Tim e il padre, con il quale egli può confidarsi, e grazie al quale capirà cosa è veramente importante nella vita: che talvolta bisogna fare scelte anche dolorose e che, potendo, bisogna vivere due volte lo stesso giorno, per non perdersi il bello delle piccole cose che altrimenti non noteremmo vivendo in preda alle preoccupazioni quotidiane (poteva comunque essere maggiormente approfondito almeno quest'ultimo punto). Insomma nulla di nuovo, tutto già visto. Certo, l'ambientazione della Cornovaglia e dei sobborghi di Londra rende il pacchetto più grazioso e la storia, per come è stata messa in scena, è abbastanza commovente e in parte drammatica e strappalacrime. Pensavo però, prima di vedere "Questione di tempo", che i veri protagonisti fossero i due innamorati, e invece la vicenda si incentra molto di più sull'amore per la famiglia di Tim (padre, madre, sorella alcolizzata ma riportata sulla retta via grazie al "dono") , piuttosto che la storia d'amore enfatizzata dalla  locandina ingannevole tra Tim e Mary (una Rachel McAdams un po' emarginata dalla storia).


Un film ben girato, che non mi ha annoiato ma che, tuttavia, mi ha lasciato abbastanza indifferente. Una sufficienza stiracchiata sento di dargliela comunque, se non altro perchè mi è sempre piaciuto il concetto di "viaggio nel tempo". 

6 commenti:

  1. Questione (forse) di sensibilità. A me è piaciuto molto, soprattutto per la sua 'classicità' e l'ineguagliabile patina 'british' che fanno di questi film deliziosi pur se non certo originali. Però gli interpreti sono bravissimi (Rachel McAdams diventerà la nuova Meg Ryan) e la sceneggiatura è scoppiettante. Tipicamente inglese, appunto :)

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    1. Si, sono d‘accordo con te. Però sinceramente mi aspettavo un po‘ di più. Molto bravi il regista e gli attori. Peccato per la messa in disparte della mcadams. Doveva avere un ruolo più centrale.

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  2. Conoscendomi, questo saprà tirar (potrebbe) fuori quel briciolo di romanticismo che, con il mio fare da criticona, ormai ho perduto. =)

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    1. Forse è meglio se recuperi i 3 "Before", prima. Questo film, seppur ben fatto e recitato, mi ha lasciato con l'amaro in bocca. La locandina inganna. Non è la classica storia alla "Notting Hill" o "Love Actually". Cerca di dare il messaggio che prima o poi, per cause di forza maggiore, bisogna troncare col passato e guardare solo avanti. E la locandina inganna. Più che di amore di coppia, parla del legame tra un padre ed un figlio. Infatti Rachel Mc Adams viene, secondo me, messa un po' troppo da parte all'interno della storia, rispetto a quelle che erano le mie aspettative.

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  3. Volevo andare a vederlo, ma purtroppo me lo sono perso. Anche se dalla tua recensione non sembrerebbe che io abbia perso granché :D

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    1. Il film per certi versi è godibile. Ma le aspettative che mi ero creato, leggendo i commenti di chi l'aveva visto prima di me, erano molto alte. E poi la locandina secondo me è fuorviante. Rachel Mc Adams ha un ruolo abbastanza secondario, pur interpretando la dolce metà del protagonista. Il film non è brutto, ma non è nemmeno un capolavoro. E' un film normale tendente alla mediocrità.

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