Da alcuni
anni le case di produzione cinematografiche ci stanno letteralmente ammorbando
con la tecnologia 3D. Il 50% dei film che escono al cinema, anche i più insospettabili
(ad esempio “Il grande Gatsby”), sono in 3D. Si tratta, secondo me, di una
forma di costrizione nei confronti del pubblico assai riprovevole. Innanzitutto
il prezzo del biglietto cresce inspiegabilmente di 3 Euro (4, se non possiedi
già gli occhialini in uso nel cinema, e ogni cinema ha i suoi). Inoltre, molti
film escono esclusivamente in 3D, e ciò
impedisce a chi odia la suddetta tecnologia di andare a vedersi il film al
cinema, obbligandolo ad aspettare l’uscita del blu ray o dvd. Aggiungiamoci
che, se proprio non si può fare a meno di andare a vedere un film in 3D, lo
spettatore è obbligato a guardare lo schermo fermo e ingessato nella stessa
posizione, perché se no le immagini risultano sfocate, provocando oltretutto
fastidiose emicranie e dolori di schiena. Ennesima nota di demerito, il fatto
che la maggior parte delle scene di un film in 3D siano in realtà girate in 2D
(provate a togliervi gli occhiali durante la proiezione e vedrete) che suona un
po’ come una presa per i fondelli a chi va a vedere i film. Ultima cosa, chi
porta gli occhiali da vista e non usa lenti a contatto deve indossare quei
fastidiosissimi occhiali di plastica sopra gli occhiali da vista. Ma che è, una
tortura cinese? Chiediamoci dunque una cosa: a cosa serve il 3D? la risposta è:
a incassare più soldi e a fare incazzare
me e moltissime altre persone.
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