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martedì 25 marzo 2014

DIVERGENT - NON IMPORTA A CHI APPARTIENI, MA CHI SEI VERAMENTE


Questa recensione in anteprima è pubblicata anche sul blog con cui collaboro: Theoscarface.
È in arrivo in Italia (uscita prevista il 3 aprile) la trasposizione cinematografica di Divergent, primo capitolo della saga romanzesca che mescola avventura, fantascienza e romanticismo creata dalla scrittrice emergente Veronica Roth che, dopo aver raggiunto vette toccate sino ad ora solo dai vari Harry Potter, Twilight e 50 sfumature, sta spopolando negli Stati Uniti.
Il film, diretto da Neil Burger (già regista del thriller fantascientifico Limitless con protagonista il belloccio Bradley Cooper e del "magico" The Illusionist con Edward Norton), si appresta ad imitare nel successo il romanzo grazie alla collaudata formula alla Hunger Games di cui è appena uscito il secondo episodio (per il terzo, diviso in due per mero spirito capitalistico, dovremo aspettare il 2015). Il cast, formato per la maggior parte da ragazzi sulla ventina, è una delle componenti che maggiormente fanno pensare ad un'imitazione del suddetto prodotto young-adult e vede protagonista assoluta una Shailene Woodley (già vista in Paradiso Amaro al fianco di George Clooney) molto "Lawrenciana" sia nel fisico che nella resa psicologica del personaggio di Beatrice "Tris" Prior. Co-protagonista, nei panni di Tobias "Quattro" Eaton, troviamo il prestante Theo James (piccola parte per lui in Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni di Woody Allen e partecipazione attiva al quarto episodio della saga cinematografica Fatasy-Horror di Underworld), un mix tra Peta (Josh Hutcherson) e Gale (Liam Hemsworth). Completa il quadro dei protagonisti la figlia di Lenny Kravitz, Zoe, che interpreta Christina, compagna fedele di Tris nelle avventure cui assistiamo. Fiore all'occhiello una perfida e glaciale Kate Winslet nei panni del villain principale, Jeanine Matthews.


La storia, come anticipato, non è delle più originali: in un futuro non troppo remoto il mondo (dove per mondo si intendono gli Stati Uniti d'America) viene annientato da una spaventosa guerra. Per stabilizzare la situazione si decide di dividere la popolazione in fazioni distinte per carattere degli appartenenti:  i Candidi, di cui fa parte Christina, sinceri, dicono sempre la verità e si occupano della legislazione; i Pacifici che sono gentili, rigettano l'aggressività e sono specializzati in assistenza sociale e consulenze varie; gli Eruditi, con a capo Jeanine Matthews, dedicano la vita alla cultura e lavorano come insegnanti o ricercatori; gli Abneganti, di cui fa parte Beatrice, altruisti e caritatevoli, si occupano del governo della società; gli Intrepidi, dei quali Quattro è il capofazione, coraggiosi e forti, proteggono la popolazione come fossero una sorta di polizia. Infine troviamo gli Esclusi, che vivono al di fuori della società mendicando perché non sono riusciti a superare l'iniziazione a nessuna delle summenzionate fazioni. La vicenda narra di Beatrice che, arrivata alla maggiore età, si trova a dover scegliere se continuare ad essere un'abnegante o cambiare strada, abbandonando così la famiglia che l'ha vista nascere e crescere senza la possibilità di poter tornare sui suoi passi. Dopo aver scelto di passare agli Intrepidi, scoprirà, attraverso un test biologico/attitudinale, di non fare parte di una sola fazione, ma di tre insieme: Beatrice è sia Abnegante che Intrepida che Erudita. È dunque "Divergente". Tenendo nascosta la cosa poiché i Divergenti sono considerati soggetti poco controllabili ed instabili caratterialmente, quindi pericolosi, Beatrice continua il suo addestramento per essere definitivamente inserita nella fazione degli Intrepidi, rischiando più volte di venirne esclusa. Una volta raggiunto l'obiettivo, si troverà in mezzo ad una guerra scatenata da Jeanine Matthews per la presa del potere a discapito degli abneganti e per l'eliminazione di ogni forma di "divergenza".


Questo film può essere considerato benissimo una summa di molti altri già visti e di discreto successo: Hunger Games è probabilmente quello che ha influenzato di più Burger nella realizzazione di Divergent, ma non possiamo fare a meno di notare note di colore già apprezzate in Matrix (soprattutto nell'addestramento mentale cui Quattro sottopone Tris per evitare che venga esclusa dagli Intrepidi, ma anche nell'abbigliamento da civili dei personaggi), i riferimenti alll'onnipresente Harry Potter (l'appartenenza ad una fazione denota anche il carattere dei singoli membri) e l'immancabile omaggio a Twilight cui ogni storia d'amore presente in questo genere di film pare debba ispirarsi, come per effetto di una sorta di legge non scritta.
Dunque ci troviamo di fronte sicuramente ad un prodotto di cui si sa già il finale dopo poco più di mezz'ora dall'inizio, e anche la caratterizzazione dei personaggi sembra un prodotto da catena di montaggio. Di positivo c'è, quantomeno, un ritmo molto elevato e una buona cura delle scene d'azione e di battaglia (notevole, a parere di chi scrive, uno stallo alla messicana a quattro, ravvicinatissimo, che farà letteralmente sobbalzare sulla poltrona lo spettatore). I colpi di scena presenti, però, purtroppo non sono degni di tale nome: ampiamente preannunciati dall'incedere della storia, regalano al tutto un sapore amaro, più che agrodolce. Dalla maestosità con la quale il film era stato presentato ci saremmo aspettati un po' di più dall'ottimo Neil Burger, anche se il peccato originale è da ricercare in chi la storia l'ha scritta su carta, più che nel regista.
Nonostante tutto, pare che la pellicola sia comunque destinata, in base alla previsioni made in USA, ad un discreto successo di pubblico, soprattutto di fascia adolescenziale.

2 commenti:

  1. super anteprima, questa!
    che hai, gli agganci a hollywood?

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  2. ahahahah MAMMMAGARI!!!! E' l'amica blogger Emanuela (Theoscarface) che mi accredita a qualche anteprima molto gentilmente...

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