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mercoledì 7 ottobre 2015

BLACK MASS - L'ULTIMO GANGSTER DI SCOTT COOPER


Presentato fuori concorso all'ultima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, "Black Mass" segna il ritorno in pompa magna di Johnny Depp, dopo le delusioni (per non dire flop) di The Lone Ranger e Transcendence. Scott Cooper (già regista e sceneggiatore degli ottimi "Crazy Heart" e "Out of the Furnace") ci porta nella Boston anni '70 e '80 della guerra tra le cosche mafiose italiane e la "Winter Hill Gang" irlandese. In particolare ci racconta del "Gangster più pericoloso della storia degli USA", James "Whitey" Bulger (Johnny Depp) e della sua collaborazione con l'FBI, nata grazie all'amicizia che lo lega sin dall'infanzia con John Connolly (Joel Edgerton), con lo scopo di eliminare la "concorrenza" senza sporcarsi le mani (che già lo erano fin troppo).


Scott Cooper imposta Black Mass secondo i canoni del Gangster Movie classico, alla "Goodfellas" e "Donnie Brasco", per intenderci, inserendo qua e là evidentissime citazioni di questi ed altri film che, invece di impreziosire la pellicola, la rendono vecchia, con quel sapore amarognolo di deja vù che alla lunga stanca. Il film scorre in maniera molto prevedibile, non tanto per la storia (è un biopic, tratto da "Black Mass: The True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob" di Dick Lehr e Gerard O'Neill), ma per quanto riguarda la tecnica narrativa.


I vari omicidi che si susseguono nel film dovrebbero costituire "scene ad effetto", in quanto spesso frutto di decisioni repentine ed improvvise da parte di Bulger (proprio come i numerosissimi regolamenti di conti presenti in "Goodfellas" di Scorsese), non sorprendono lo spettatore che, anzi, prevede, sbuffando, l'epilogo delle suddette scene sin dal loro inizio. Aggiungiamoci le numerose scene da dramma familiare (una in particolare ci riporta alla mente "Donnie Brasco") che appesantiscono ulteriormente la narrazione ed ecco che abbiamo un film che manca di mordente, di appeal, tendente all'anonimato e ampiamente dimenticabile sin dallo scorrere dei titoli di coda, caratterizzati dalle scontatissime foto e riprese d'epoca con i "veri" protagonisti delle vicende raccontate.


Detto questo, bisogna assolutamente salvare le prove attoriali fornite dai vari Johnny Depp, Benedict Cumberbatch (che interpreta il fratello Senatore di Jimmy Bulger) e Joel Edgerton. In particolare Johnny Depp è protagonista di una prova convincente, frutto anche della trasformazione fisica cui si è sottoposto prima di prendere parte al film e del make up (o meglio, make over) che lo rende pressocché irriconoscibile (impressionante il suo sguardo glaciale e "vitreo"grazie a lenti a contatto azzurre) e ancora più cattivo. Potremmo benissimo definirlo "Il criminale giusto nel film sbagliato". Le aspettative per "Black Mass: L'ultimo Gangster" erano altre, soprattutto dopo aver letto le critiche molto positive dopo la proiezione fuori concorso a Venezia. Peccato.
Nelle sale dall'8 ottobre.
Voto: 5/10.



2 commenti:

  1. Più che un flop di Depp è il film che, a mio avviso, non gira abbastanza... Lui è stato bravo, anzi...

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  2. Non mi ispira, anche perché si è parlato più dell'obesità di Depp che di altro. Comunque me lo dovrò vedere, dato che gli altri film di questo regista mi sono piaciuti.

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