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mercoledì 13 gennaio 2016

CREED - NATO PER COMBATTERE DI RYAN COOGLER


Non tutti i Reboot vengono per nuocere, verrebbe da dire, alla luce di quanto visto in Creed - Nato per combattere, il nuovo film della saga pugilistico-cinematografica maggiormente di successo, ovvero quella che narra le gesta di Rocky Balboa. La collaborazione tra Ryan Coogler e Sylvester Stallone ha dato vita a quello che può essere considerato un nuovo inizio della saga, ma al posto dello Stallone Italiano sul ring ora ci sale il figlio del suo grande amico Apollo, Adonis (Michael B. Jordan). Dunque si tratta di una via di mezzo tra Reboot e Sequel, visto che si ricomincia sì dall'inizio, ma la carriera è quella di un altro pugile. 
Narrativamente, Creed - Nato per combattere è molto simile a Rocky I. 
Adonis, nato da una relazione tra Apollo e un'altra donna, con un passato vissuto dentro e fuori dal riformatorio, viene adottato dalla ex moglie di Apollo (qui interpretata da Phylicia Rashad, la Claire de "I Robinson", per intenderci) e passa dall'inferno del carcere minorile alla bambagia di una vita agiata e con una buona posizione lavorativa. Ma il sangue da Boxeur gli scorre potente nelle vene e decide, nonostante il parere contrario della madre adottiva, di lasciare il lavoro per inseguire la carriera pugilistica.  Così si trasferisce da L.A. a Philadelphia con il preciso intento di farsi allenare da Rocky Balboa (Sylvester Stallone, fresco fresco di Golden Globe per la sua ennesima apparizione in quei panni), che però ormai con la boxe ha chiuso e gestisce un ristorante. Tra i due, dopo che Rocky viene a sapere chi fosse il padre di Adonis (che nasconde il cognome Creed sotto un anonimo Johnson), nasce subito un'intesa come tra padre e figlio e porterà il "baby" Creed a calcare i ring della Boxe internazionale.


Con Creed è stata fatta la medesima operazione "nostalgia" di Star Wars - The Force Awakens: mascherare un reboot da sequel e mandare in visibilio milioni di fans, sia della serie "classica" che terminò con Rocky V che quelli che si accostarono alla saga con il sesto Episodio che vedeva protagonista uno Stallone già ampiamente in età da pensione, ma che, evidentemente, colpì nel segno tanto da indurre a proseguire. Molteplici i temi che vengono trattati: un cognome pesante, tenuto nascosto inizialmente e poi portato con orgoglio, la voglia di ricominciare a lottare, anche per altri fattori, da parte di Rocky che sembra aver smesso di farlo dopo tutte le lacrime versate durante a sua vita fuori dal ring (ovvero per le morti di Mickey, Apollo, Adriana e Pauli) e la prosecuzione di una "legacy" leggendaria che vede in Adonis Creed un perfetto successore.


Creed non ha fallito, o meglio, tutti coloro che hanno potuto assistere al film in anteprima scommettono sul successo di questa nuova pellicola. Motivi? Perché Coogler si  conferma un gran bravo regista dopo il suo esordio con "Prossima Fermata Fruitvale Station", sempre con Michael B. Jordan protagonista, che già aveva ottenuto delle belle recensioni, vincendo inoltre il Premio Avenir a Cannes e il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival nel 2013.
Creed mescola immagini di repertorio, rimandi e vere e proprie citazioni dei vari episodi di Rocky (soprattutto i primi) senza mai esagerare in questo, rendendo piacevole la visione della pellicola e creando un'atmosfera "leggendaria" che ne impreziosisce ulteriormente la confezione. Gli attori, Stallone e Jordan su tutti, offrono delle ottime performance e il film scorre molto fluidamente per tutta la sua durata, più di due ore (ma non si sentono affatto).


Azzeccatissima la colonna sonora, anch'essa infarcita dei temi classici ai quali si alternano Elettronica e Hip Hop come per dire: ok, va bene guardare al passato, ma proiettiamoci nel futuro perché tradizione e innovazione, come in un menù di alta ristorazione, devono andare a braccetto. E a questo proposito, siamo letteralmente impazziti nell'udire, prima del combattimento tra Adonis "Hollywood" Creed e il campione in carica, l'inglese Ricky "Pretty" Conlan (Tony Bellew), al suo ultimo incontro della carriera, risuonare le note di Hail Mary di un immortale Tupac in un Goodison Park (la casa dell'Everton, altra squadra di Liverpool) traboccante di tifosi urlanti come in una finale di Champions League.
E che dire del piano sequenza utilizzato per darci l'idea di stare anche noi sul ring durante il combattimento tra Creed e Leo "Lion" Sporino (Gabriel Rosado)? Semplicemente spettacolare.
Altra finezza, l'aver inserito nel cast i due pugili professionisti, ovvero i sopracitati Bellew e Rosado (quest'ultimo somigliante in maniera impressionante a Fedez, sì, proprio lui, l'idolo dei teen agers italiani nonché giudice del talent XFactor).



Ultima chicca, la scena dello street training di Adonis, che richiama la corsa a perdifiato tra le strade di Filadelfia di un Rocky all'inizio della sua sfavillante carriera. Emozionante.
Insomma, Creed risulta un ottimo film, caratterizzato da un citazionismo assolutamente non invadente, che potrebbe soddisfare persino i palati più fini, con quella sua anima allo stesso tempo "Indie" e "Pop", che rispecchia le personalità dei due suoi creatori, Coogler e Stallone.
Consigliatissimo.
Uscita film: 14 gennaio 2016.
Voto: 9/10
Luca Cardarelli



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