Chi si lamentava del fatto che
quest’anno non ci sarebbe stato il consueto film di Natale proveniente da un
Galassia lontana lontana, potrebbe trovare in Macchine Mortali una (non) buona
alternativa. La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo di Philip Reeve, diretta
da Christian Rivers, aiuto regista di Peter Jackson (qui produttore e
co-sceneggiatore insieme a Philippa Boyens e Fran Walsh) nei primi due episodi
della trilogia de Lo Hobbit, è infatti una sorta di trasposizione steam punk di
Star Wars, dal momento in cui mescola al suo interno storyline e personaggi,
variando sostanzialmente solo le ambientazioni, costituite da paesaggi
post-apocalittici e città predatrici poste su carri armati in cerca di altre
città da distruggere.
Come nei film di Star Wars
abbiamo un “Impero” e una coalizione di “Ribelli”. A Capo dell’impero, interpretato
da Hugo Weaving, vi è Thaddeus Valentine, una sorta di Dart Vader anni 3000, in
possesso di un’arma simil-Morte Nera in grado di distruggere tutto ciò che
incontra davanti a sé, e con una storia tormentata alle spalle finita con l’uccisione
della madre di Hester Shaw (Hera Hilmar), la quale ora è in cerca di vendetta.
L’Han Solo della situazione è Tom,
interpretato dal belloccio da Young Adult movie Robert Sheehan, giovane
sottomesso al sistema di Valentine che, dopo aver scoperto le sue magagne, si
unisce a Hester per aiutarla.
Le vicende poi si evolveranno in
una guerra tra la potente e cingolatissima Londra e le piccole città, oltre che
in una mielosissima storia d’amore con inevitabile happy ending.
Come si può intuire, Macchine
Mortali non possiede al suo interno alcun elemento innovativo, se non forse nel
suo comparto tecnico, capace di ricreare ambientazioni maestose e qualche scena
action degna di nota. Tutto il resto sa di già ampiamente visto e rivisto,
tanto da permettere di prevedere in sequenza ogni singolo avvenimento, la
comparsa di nuovi, stereotipatissimi personaggi (che in molti casi spariscono
senza motivo, per poi riapparire sempre senza motivo) e le ovvie, nel senso di
scontatissime, soluzioni finali.
Essendo sotto Natale, si potrebbe
paragonare questo film a un curatissimo incarto che avvolge una bellissima
scatola vuota o, se proprio non vogliamo metterla giù così dura, un regalo che
delude enormemente le aspettative in esso riposte, come quando, da ragazzini,
trovavamo una sciarpina e un paio di guanti, mentre ci aspettavamo una
Playstation.
Con buona pace di Peter
Jackson.
Il film è nelle sale dal 13
dicembre, distribuito in Italia da Universal Pictures.
Voto: 5
Luca Cardarelli
Critici cingolati lo hanno spapppolato quasi all'unanimità.. credo che bypasserò senza rimpianti...
RispondiEliminaNon ti perdi nulla, fidati.
RispondiEliminaSalve
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Cordiali saluti