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lunedì 16 febbraio 2015

WHIPLASH DI DAMIEN CHAZELLE



La corsa agli Oscar non è mai stata costellata da così tanti film di così alto valore come quest'anno. Dopo aver visto e apprezzato (più o meno) i vari Boyhood, The Grand Budapest Hotel, American Sniper, The Imitation Game e Selma - La strada per la libertà, finalmente è arrivato il turno di focalizzare l'attenzione sul film che, da semplice Outsider, potrebbe trasformarsi nel grande trionfatore della Notte degli Oscar: Whiplash, scritto e diretto dal trentenne Damien Chazelle, al suo secondo lungometraggio, il primo ad essere arrivato alla "grande distribuzione", probabilmente dappertutto, tranne che in Italia, visto l'esiguo, anzi, diremmo ridicolo numero di sale che lo stanno programmando attualmente, VENTISEI (ma non vogliamo addentrarci nella sterile polemica riguardante le 900 e rotte sale che hanno in programmazione 50 sfumature di grigio).
Protagonisti della pellicola, un imberbe, seppur ormai trentenne, Miles Teller (già visto in "Quel momento imbarazzante") e un J.K. Simmons a dir poco esplosivo che ruba egregiamente la scena al protagonista con le sue sfuriate molto simili a quelle del Sergente Hartman di Kubrickiana memoria.


Andrew Neiman (Miles Teller) è un aspirante batterista jazz, matricola di uno dei più prestigiosi conservatori d'America, lo Shaffer di Manhattan. Sogna di entrare nel novero dei "grandi" del Jazz, come Buddy Rich che viene spesso tirato in causa nelle discussioni con il suo Maestro Terrence Fletcher (J.K.Simmons) che, dopo averlo visto esercitarsi in una sala prove della scuola, decide di introdurlo nella sua orchestra, poichè intravede in lui, nonostante la sua giovanissima età (19 anni), la stoffa del Campione. Andrew inizialmente parte come riserva del batterista titolare, ma ben presto riuscirà a scavalcarlo. Non tutto però andrà per il verso giusto. Infatti si scontrerà con Fletcher che, spronandolo a fare sempre meglio ed esigendo la perfezione da ogni singolo colpo di bacchetta, ricorre spesso alle maniere più che forti. Andrew per assecondarlo si massacrerà le mani, rinuncerà all'amore nei confronti di Nicole (Melissa Benoist), fino ad arrivare a rischiare addirittura la vita.


Whiplash nasce come un film musicale (Attenzione, non è un musical!!!) in cui il costante suono di casse, rullanti e timpani ci accompagna nella fitta foresta di emozioni di un ragazzo che sogna, anela, desidera con tutte le sue forze di uscire dall'anonimato e diventare "qualcuno", possibilmente "qualcuno" che venga ricordato come "un grande", scontrandosi con tutto: la vita, l'amore, la famiglia e la stessa scuola, nella persona del suo insegnante, dove cerca di apprendere tutti i segreti necessari per raggiungere il suo obiettivo. 


La scuola di musica è un po' metafora della vita, dove per emergere al di sopra della mediocrità devi sgomitare ed anche in maniera piuttosto violenta, perchè altrimenti non ce la fai, non sopravvivi, ed è tutto finito. Whiplash è un film potente, che attraverso le urla e le percosse di Fletcher frusta l'animo di Andrew, ma anche quello dello spettatore, che alla fine viene conquistato da quel mix di Jazz, lacrime e sangue che fanno crescere il diciannovenne fino a renderlo consapevole dei propri mezzi e riuscire ad arginare come uno scoglio lo tsunami di cattiveria, quasi sadismo, del perfido e bastardo insegnante, che alla fine non può far altro che sorridere davanti alla propria sconfitta.
Un film, Whiplash, adrenalinico, superbo, emozionante: da applausi, soprattutto per il finale tutto cassa e rullante!!!
Voto: 9/10.
Luca Cardarelli.





  

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