Photo Courtesy of Warner Bros. Entertainment Inc.
Ed eccoci al film dicembrino scritto e diretto da un Woody Allen che ha voluto conlcudere la sua "Quadrilogia europea". Infatti dopo il bel "Vicky Cristina Barcelona", il fortunatissimo "Midnight in Paris" (2011) e il miserabile "To Rome with love" (2012), arriverà, per l'esattezza il 4 dicembre prossimo venturo, anche "Magic in the Moonlight", col quale l'istrionico autore Newyorkese torna alla sua amata Francia, stavolta in Provenza/Costa Azzurra, con una storia ambientata alla fine degli anni '20 che vede Colin Firth ed Emma Stone nei panni rispettivamente del burbero illusionista disilluso Stanley/Wei Ling Soo e della sedicente medium Sophie.
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Stanley viene ingaggiato dal fraterno amico Howard Burkan (Simon McBurney) per smascherare Sophie, sospettata di usare i suoi "poteri" per truffare ricchi Signori sprovveduti in villeggiatura in Costa Azzurra. Dopo svariati tentativi andati a vuoto è sul punto di rinunciare alla sua missione, complice anche un'infatuazione malcelata nei confronti della bella sensitiva.
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Magic in the Moonlight è un film leggero, basato su dialoghi brillanti che accompagnano lo spettatore in una spensierata e piacevole ora e mezza fatta di battute sottili, gag simpatiche con twist e finale forse un po' telefonati, ma tutto, comunque, ottimamente sceneggiato dall'occhialuto regista americano. Potremmo facilmente etichettarlo come uno dei film minori di Woody Allen, sulla scia dei due già sopra citati, senza tralasciare altri film come "Scoop" (dove però compare anche nel cast degli attori), ovvero tutti quei filmetti che intervallano le produzioni di filmoni di cui lo sappiamo capace, ultimo fra tutti quel "Blue Jasmine" che è valso un bell'Oscar alla meravigliosa e bravissima Cate Blanchett. Nonostante questa doverosa premessa, Magic in the Moonlight si fa ben volere per la bravura dei protagonisti (Colin Firth, soprattutto, eccezionale), le ambientazioni meravigliose del Sud della Francia di fine anni '20 del novecento e i bellissimi costumi.
Un'ottima alternativa al noioso e trash cinepanettone de noantri.
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Questa recensione è pubblicata anche sul sito Un film al giorno dell'amico Marcello Papaleo.
Colin Firth mi garba assai, non è il solito belloccio...
RispondiEliminaSì, è molto bravo e ha stile da vendere!!! Uno dei migliori sulla piazza, al momento!
EliminaSono molto curioso di vederlo
RispondiEliminaMio figlio l'ha visto a Londra (dove, beato lui, lavora) e me ha parlato bene. Trova molte analogie con SCOOP: a parte il personaggio dell'illusionista (che in SCOOP era lo scettico Splendini) anche qui lo spettatore aspetta, scena dopo scena, di scoprire la verità sull'ambigua Sophie (come in SCOOP solo alla fine scopre la verità su Peter Lyman)
Infatti Scoop è stato citato in questa recensione... Trama un po' scontata, ma film nel complesso da larga sufficienza.
EliminaAl di là del debole che ho per Colin, Woody merita sempre una visione. ;-)
RispondiEliminaProprio così Vale. E comunque è un film gradevole...
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